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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024 alle ore 20:32

Attualità e Politica

28/03/2024 | 15:35

Giochi, Emilia-Romagna: in dieci anni chiuso il 45% di attività vicine a luoghi sensibili. As.Tro: “Una sconfitta della Regione, più che raddoppiati gli assistiti per GAP”

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Giochi Emilia Romagna dieci anni chiuso attività vicine luoghi sensibili As.Tro sconfitta Regione raddoppiati assistiti GAP”

ROMA – Il piano d’azione dell’Emilia-Romagna contro il gioco d’azzardo patologico ha portato alla chiusura, in dieci anni (dall’approvazione della Legge regionale numero 5 del 4 luglio 2013), del 45,2% delle attività di gioco legale situate a meno di 500 metri dai luoghi cosiddetti sensibili. È quanto sottolinea il report regionale, pubblicato in concomitanza con l’approvazione del piano d’azione 2022-2024, il quale prevede la ripartizione di oltre 3,2 milioni di euro da destinare alle aziende sanitarie per l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione, prevenzione, formazione e assistenza contro il GAP. Una riduzione delle attività che “dovrebbe essere considerato una sconfitta, in un’Italia senza lavoro”, ha commentato l’avvocato Isabella Rusciano di AsTro, l’associazione degli operatori di gioco lecito. Inoltre, se a questo dato si aggiunge l’evidenza che le persone con problematiche legate al gioco sono aumentate del 143% (dai 513 del 2010 ai 1.247 del 2022, di cui 713 sono nuovi assistiti, secondo i dati regionali), “si può affermare che gli strumenti utilizzati della regione Emilia-Romagna per contrastare il fenomeno delle dipendenze si sono rivelati totalmente inefficaci”. Nel commentare il piano d’azione della Regione, Rusciano critica la “posizione granitica di totale avversione nei confronti delle attività di gioco legale”, la quale non considera “che i giocatori, nel momento in cui vengono privati di un’offerta fisica di gioco legale, si spostano verso il canale online che non è sottoposto ad alcuna limitazione o, peggio ancora, verso il circuito illegale di gioco che è tornato prepotentemente ad occupare i territori”. Per quanto riguarda l’identikit degli assistiti per gioco d’azzardo patologico, il report regionale spiega che si tratta soprattutto di uomini (8 su 10, l'81,6%), di cittadinanza italiana (92,1%), con età media di 49 anni. Altra quota importante è quella degli over 65, che costituiscono il 16% degli assistiti. Minore, invece, la quota degli under 25, che costituiscono il 4,3%.

AB/Agipro

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