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Attualità e Politica

06/05/2017 | 19:51

Intervista a Baretta (MEF) - Riordino giochi: "Distanziometro deve regolare l'offerta, non proibirla"

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Intervista Baretta MEF giochi

ROMA - La novità più importante dell'ultima proposta del Governo in Conferenza Unificata (che la prossima settimana dovrebbe calendarizzare l'intesa con gli enti locali) è l'introduzione delle distanze minime di 150 metri da alcune categorie di luoghi sensibili. Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta spiega ad Agipronews che si tratta di un ulteriore strumento per regolare l'offerta sul territorio.

Il distanziometro previsto nella nuova bozza è fissato a 150 metri dai luoghi sensibili. Ma la lista di questi luoghi (solo scuole, luoghi di culto e SerT) è molto più stringata rispetto a quelli evidenziati nei vari regolamenti degli enti locali e ha fatto registrare qualche critica. È un elenco suscettibile di modifiche e ampliamenti?
No, non credo sia suscettibile di modifiche; almeno per un periodo di tempo tale da consentire di verificare gli effetti di questi primi provvedimenti. Attenzione, però, a non isolare il problema del distanziometro dalla riforma complessiva e a parlarne senza valutare l'impatto su un territorio come quello italiano. Infatti, primo: i 150 metri si inseriscono come ulteriore regolatore di un mercato che vede il dimezzamento dei punti vendita e la drastica riduzione delle slot nel territorio, il che relativizza, oggettivamente, il problema delle distanze. Secondo, i punti sensibili scelti, come le scuole e le Chiese (o, meglio, i luoghi di culto), sono i più diffusi nel territorio italiano. Il nostro obiettivo è ridurre, regolare, controllare, non proibire.

Nella bozza è scritto che “nel termine di tre anni esisteranno soltanto locali di classe A". Questi locali saranno tutti soggetti al distanziometro, oppure soltanto quelli di nuova apertura?
Tutti i regolamenti degli enti locali parlano di "nuove" sale.

Le gare di bingo e scommesse sono ferme in attesa del riordino. Pensate intanto a una proroga delle concessioni in vigore?
Il ritardo è dovuto all'attesa del riordino. Se, nei prossimi giorni, finalmente, si chiuderà l'intesa, non c'è più motivo di aspettare a indire le gare e, dunque, a che servirebbero le proroghe?

MSC/Agipro

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