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Poker & Casinò

14/03/2013 | 09:28

Poker live: un tema che divide politici e forze dell'ordine

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poker live un tema che divide politici e forze dellordine

ROMA - La confusione normativa che caratterizza il settore ne penalizza soprattutto la parte “sana”, i circoli e i giocatori, alcuni dei quali si allontanano dai tavoli per non incorrere in sanzioni di polizia. Al contrario, i club che offrono partite cash game (quelle in cui si gioca senza limite di denaro) proliferano in maniera incontrollata, contando sul passaparola e sui social network, e arrivano a offrire montepremi milionari. Attualmente «il gioco del poker è oggetto di un’intensa attività illegale - aveva osservato il sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo - ma un’eventuale regolamentazione potrebbe finalmente riportarla alla luce, sottoponendola al controllo statale». Una posizione condivisa anche da Mario Adinolfi, ex deputato del Pd che ha portato la questione all’attenzione di Montecitorio: «sul piano parlamentare la questione del regolamento del poker live è risolta, non c'è più alcun ostacolo normativo».

A chiudere la porta è invece il Procuratore generale vicario della Direzione Nazionale Antimafia, Pierluigi Dell'Osso, che si dichiara assolutamente contrario all’apertura delle sale che «fornirebbe un assist alle mafie», che punterebbero a «gestire il business delle giocate fittizie e dell’abusiva concessione di prestiti a clienti in difficoltà». Il proibizionismo, ribattono le associazioni, accompagnato da un'attività di repressione non incisiva, è il invece migliore degli scenari per favorire l'infiltrazione di associazioni criminali. «Non è possibile trattare il poker live come se fosse qualcosa da cancellare», sottolinea Domenico Tresa, presidente di Italian Rounders e uno dei principali organizzatori di tornei in Italia. Regolamentare questo settore «non vuol dire, come spesso sostengono i politici o la stampa, introdurre un nuovo gioco, ma arginare una situazione che attualmente non è controllata e non tutela neanche i giocatori». Nella gestione di una fase transitoria che ormai si prolunga da quattro anni, un’alternativa potrebbe essere «sancire la liceità degli eventi free roll», quelli senza iscrizione in denaro, oppure stabilire «un limite di 50 euro per l’iscrizione». Senza contare che una regolamentazione del settore creerebbe nuove professionalità e «circa 15-18 mila posti di lavoro riconosciuti, a cui si aggiungerebbe l’indotto. MSC/Agipro
 

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