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Attualità e Politica

21/12/2018 | 18:11

Toscana, 3,1 milioni alle aziende sanitarie per il contrasto al gioco patologico

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toscana fondo gioco patologico

ROMA - Ammonta a 3 milioni e 154mila euro la quota del fondo sanitario spettante alla Toscana per la realizzazione di interventi di contrasto al gioco d'azzardo patologico (Gap). La somma è stata ripartita tra le Aziende sanitarie toscane sulla base della popolazione residente tra i 15 e i 74 anni. Lo stabilisce una delibera presentata dall'assessore regionale al Diritto alla salute e al sociale, Stefania Saccardi, e approvata dalla giunta regionale nell'ultima seduta. «In Toscana - ha commentato l'assessore Saccardi - sono stati fatti tanti passi avanti sul versante del contrasto alla ludopatia. Abbiamo approvato una legge regionale nel 2013, avviato numerose azioni di informazione, prevenzione, formazione, ricerca e monitoraggio, indirizzate soprattutto ai giovani e dato vita ad un Piano regionale di contrasto. A settembre - ha precisato - abbiamo anche presentato un logo 'No Slot' destinato agli esercizi pubblici e ai circoli. Contiamo, attraverso il potenziamento del sistema di assistenza territoriale dedicato a questa patologia».
L'importo assegnato alla Toscana, come stabilito in base all'intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni dello scorso 1 agosto 2018, dovrà essere destinato ad azioni di assistenza socio-sanitaria, residenziale e semi residenziale nei confronti di persone con dipendenza patologica. Entrambi i tipi di intervento rientrano tra i Lea, i livelli essenziali di assistenza, come risulta dall'ultima definizione e aggiornamento contenuta nel Dpcm del 12 gennaio 2017. Le risorse sono state ripartite tra le Aziende sanitarie in questo modo: Toscana Centro 1 mln 370mila euro, Toscana Nord-Ovest 1,08 mln, Toscana Sud-Est 0,7 mln. Le Aziende inoltre si impegnano, entro la fine del 2019, a presentare una relazione in cui vengono indicate le attività di prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da Gap, realizzate nel 2018. 
In particolare, nella relazione sono da evidenziare i seguenti dati: azioni di potenziamento dei servizi pubblici di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette dal disturbo; numero di pazienti in carico ai servizi territoriali; numero di pazienti affetti dal disturbo inviati dai servizi territoriali per le dipendenze in strutture residenziali e/o semi-residenziali per svolgere un programma terapeutico; descrizione del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale adottato dai servizi territoriali. A questi si aggiungono il numero degli interventi di prevenzione primaria, secondaria e di riduzione del danno con relativa descrizione degli stessi; numero di operatori formati tramite corsi attivati direttamente dall'Azienda o di livello regionale e/o nazionale, con informazioni relative al tipo e durata del corso e percentuale degli operatori formati sul totale del personale operante presso i servizi territoriali per le dipendenze. RED/Agipro

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