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Gratta e Vinci

01/01/2003 | 18:18

LA LOTTERIA DI MOSÈ

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la lotteria di mosÈ

Psicoanalisti e moralisti si sforzano da tempo di spiegare la passione degli uomini per il gioco con ragioni che da un lato si richiamano alla natura stessa degli esseri umani, la componente infantile o il desiderio di conoscere il proprio destino, e dall'altro trovano giustificazione nei ritmi delle società moderne.Niente di più falso. La conferma che l'amore per i giochi e per le lotterie sia "insito" all'uomo la possiamo ritrovare nella storia. Uno dei primi riferimenti all'organizzazione di una lotteria la si può trovare in un testo antichissimo: La Bibbia. E più precisamente nel capitolo 26 del Libro dei Numeri in cui si narra che Mosè per attribuire gli appezzamenti di terra situati sulla riva occidentale del fiume Giordano abbia fatto ricorso all'imparzialità di una lotteria. Ecco come la Bibbia descrive l'avvenimento: "Il Signore disse a Mosè: "Il paese sarà diviso tra di essi... la ripartizione del paese sarà gettata a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne. La ripartizione delle proprietà sarà gettata a sorte per tutte le tribù grandi o piccole"."Questo brano evidenzia due dati importanti: l'imparzialità della sorte e dunque la "lotteria" come mezzo neutrale di assegnazione della ricchezza, e l'etimologia della parola "lotteria" nell'accezione di particella, blocco, quantità.Forse non è un caso che tra le espressioni di uso comune troviamo "un lotto di terreno". Che ci sia la lotteria organizzata da Mosè dietro questa accezione del termine?

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