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Lotteria Italia

23/07/2004 | 17:57

LOTTERIA ITALIA 2003: PUBBLICITA' INGANNEVOLE SUI BIGLIETTI

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lotteria italia 2003 pubblicita ingannevole sui biglietti
(a.z.) Rai, Telecom e Monopoli di Stato sono stati giudicati responsabili di “pubblicità ingannevole”. Lo ha stabilito l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato lo scorso 8 luglio a seguito di un ricorso presentato dalla Confconsumatori, che aveva segnalato lo scorso 15 dicembre 2003 la presunta ingannevolezza, ai sensi del decreto legislativo n. 74/92, di un messaggio pubblicitario - diffuso dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – stampato sul retro dei biglietti della Lotteria Italia 2003. I tagliandi erano finalizzati alla promozione di due giochi telefonici abbinati alla Lotteria Nazionale, secondo cui tutti i titolari dei ticket potevano partecipare a tali giochi. L’Autorità, come segnalato dalla stessa Confconsumatori, ha rilevato che in realtà a tali giochi potessero partecipare solamente gli abbonati Telecom e Fastweb, escludendo gli utenti abbonati ad altri gestori. “Il messaggio riportato sul retro dei biglietti – si legge nel provvedimento dell’Autorità – non contiene alcuna indicazione circa eventuali limitazioni d’accesso ai giochi legate al tipo di contratto di utenza telefonica e lascia quindi intendere che, per accedere alle possibilità di vincita, sia sufficiente possedere un biglietto e telefonare da un apparecchio fisso. Contrariamente a quanto sostenuto da Rai, l’ingannevolezza del messaggio appare in grado di pregiudicare il comportamento economico del consumatore, il quale è incentivato ad acquistare il biglietto in vista della partecipazione ai giochi telefonici pubblicizzati.” Il provvedimento si conclude con la delibera, da parte del Garante, che vieta l’ulteriore diffusione di tale messaggio, specificando che tale quest’ultimo costituisce, per le ragioni e nei limiti indicati, fattispecie di pubblicità ingannevole ai sensi dell’art. 1, 2 e 3 lettera a), del Decreto legislativo n. 74/92. “Ci aspettavamo una sanzione molto più pesante, sarebbe stato giusto a nostro avviso fissare anche una sanzione economica”, dichiara ad Agipro l’avvocato Barbara D’Agostino, rappresentante della Confconsumatori del Lazio, che si è occupata di segnalare la vicenda all’Autorità. “Lo scorso ottobre quando un consumatore si è recato da noi segnalandoci il problema, ho provveduto a scrivere ben due lettere alla Rai, alle quali non ho ricevuto risposta: ecco perché poi ho ritenuto giusto e corretto procedere per vie legali”. Anche Agipro si è occupata della questione, segnalando l’irregolarità del messaggio pubblicitario in una notizia pubblicata lo scorso 15 ottobre 2003.

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