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09/02/2004 | 20:00

TOTOCALCIO, CODACONS CONTRO AAMS: “QUELLA SCHEDINA NON E’ REGOLARE”

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totocalcio codacons contro aams quella schedina non e regolare

(c.r.) Il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) ha diffidato i Monopoli di Stato dal pagare le vincite a quelle schedine riportanti il segno “X” per l’incontro valevole per le semifinali della Coppa di Francia Saint Etienne - Sochaux, terminato 2-3 dopo i tempi supplementari e disputatosi il 3 febbraio scorso, nonché inserito nel concorso  Totocalcio n. 8.
Secondo l’associazione per la difesa dei consumatori, infatti, il segno vincente sarebbe dovuto essere il “2” e non “X”, in quanto il risultato da tenere in considerazione era quello finale registrato sul campo (e dunque maturato al 120° minuto di gioco) - secondo quanto riportato nell’articolo 23 del regolamento del Totocalcio - e non il 2-2 con il quale le squadre avevano chiuso al 90°.
In risposta, i Monopoli di Stato hanno tenuto a precisare che il Totocalcio si basa su tre segni (1 X 2) e non su due, condizione che si sarebbe presentata nell’incontro Saint Etienne - Sochaux che, in quanto ad eliminazione diretta e in gara unica, avrebbe consentito solamente due segni (1 o 2), penalizzando quanti avevano puntato sul segno X. Secondo i Monopoli, infatti, l’articolo 23 del regolamento ( “ai fini della determinazione della colonna unitaria vincente del concorso è assunto, quale esito definitivo e incontestabile degli eventi, quello conseguito sul campo”) presume che una partita si intenda conclusa nei tempi regolamentari, e dunque al 90° minuto di gioco. In realtà, il nuovo regolamento Totocalcio varato dall’Aams non prevede esplicitamente tale situazione, ma sia nella schedina Totocalcio che nelle Scommesse sportive il gioco 1X2 sul risultato finale riguarda sempre e soltanto il punteggio al termine dei tempi regolamentari.
Recentemente, in un’altra escursione in campo sportivo, il Codacons è incorso in un’altra svista interpretativa definendo “mite e diseducativa”, oltre che “troppo lieve e benevola”, la sanzione inflitta dal giudice sportivo a Marco Materazzi dopo il pugno rifilato al giocatore del Siena Cirillo, che costerà invece all’interista la settima più lunga squalifica nell’intera storia del calcio italiano (8 turni, come il vicentino Vitali nel 1973/74 e il torinista Bruno nel 1991/92).

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