Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 17/03/2025 alle ore 18:00

Attualità e Politica

24/11/2017 | 11:20

Slot in Piemonte, Baretta (MEF): «La “clausola restrittiva” non è una scappatoia, l'accordo del 7 settembre va rispettato» (1)

facebook twitter pinterest
SLOT PIEMONTE BARETTA CLAUSOLA

ROMA - Nessuna contraddizione, nessun equivoco: sulla riduzione delle slot e dei punti di gioco la via maestra è quella indicata dall'accordo Governo-enti locali siglato in Conferenza Unificata il 7 settembre scorso. Lo ribadisce in un'intervista ad Agipronews il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, che per quell'intesa si è speso nel corso di quasi due anni. E dunque, taglio del 35% delle slot e obbligo per le regioni di garantire una “equilibrata distribuzione” dei punti di gioco sul territorio. Il tema è particolarmente caldo perché le Regioni sembrano intenzionate a far valere le proprie normative, decisamente più severe, facendo leva su una clausola dell'accordo, che consente agli enti locali di prevedere forme maggiori di tutela per la popolazione rispetto al testo dell'intesa. La prima è il Piemonte, che sta già avviando il drastico piano di riduzione previsto dalla legge regionale.

Dunque, il nodo è la “clausola restrittiva”, a cui però, sostiene Baretta, le Regioni danno un'interpretazione sbagliata: «Non a caso è collocata al punto 5 dell'accordo, che elenca le cose da fare sul piano della salute e sulle quali le Regioni possono essere più... severe. Ma non intacca la scelta condivisa che riguarda quante slot spariscono e quante ne restano. Nell’accordo c’è addirittura una tabella che indica in 19.099 le slot che devono essere agibili in Piemonte rispetto alle 28.746 attuali (ottenendo, in pochi mesi, una riduzione di quasi 10mila slot)». 

 Nel corso del recente dibattito nel Consiglio Regionale del Piemonte, si è detto che gli accordi presi in Conferenza Unificata non possono annullare retroattivamente leggi già esistenti. Si tratta di un'argomentazione corretta? «Il problema, francamente, non è il passato... ma il futuro! La domanda è come si fa a conciliare la legge regionale del Piemonte e l’accordo in Conferenza Unificata, che la Regione Piemonte ha sottoscritto. Aggiungo un argomento meno... astratto di quello della retroattività: l’intesa in Conferenza è successiva alla legge del Piemonte e, quindi, chi l'ha firmata sapeva bene che c’erano dei punti da conciliare e quali; tant’è che se ne è discusso chiaramente in occasione della firma dell’intesa».

Altra argomentazione delle Regioni: un accordo, per quanto qualificato, non può avere più valore di una legge. Ora però lo spirito dell'intesa è stato trasferito nella legge di Bilancio, laddove è previsto che le Regioni adeguino “le proprie leggi in materia di dislocazione dei punti vendita del gioco pubblico all'intesa sancita il 7 settembre 2017 in sede di Conferenza Unificata". Potrebbe essere un atto decisivo per superare la resistenza degli enti locali? «Penso che questa norma – conclude Baretta – sia un'offerta di “autogestione” fatta alle Regioni, in un clima di collaborazione. Ma la collaborazione, come molte altre cose, deve essere reciproca; si fa in due!».


MF/Agipro

 

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password