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Ultimo aggiornamento il 12/02/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

12/02/2025 | 17:28

As.tro invia una lettera alla trasmissione "Il Graffio"

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 As.tro invia una lettera alla trasmissione Il Graffio

ROMA - Il Presidente As.Tro – Confindustria SIT Massimiliano Pucci invia una lettera alla trasmissione "Il Graffio". Nel testo si legge: "Egregio Direttore, in veste di associazione di rappresentanza delle imprese del gioco lecito, desideriamo, con la presente, condividere con Lei alcune riflessioni in merito a quanto emerso, con riguardo al settore del gioco lecito, nella puntata del Il Graffio andata in onda il 6 febbraio 2025.

Le nostre riflessioni partono dal presupposto che qualsiasi presa di posizione riguardante il tema del gioco lecito e delle sue implicazioni socioeconomiche debba partire da una analisi completa del fenomeno, in tutta la sua complessità, e, soprattutto, da una corretta esposizione dei dati posti a fondamento delle tesi che vengono proposte. Quando, ad esempio, il conduttore della trasmissione ha parlato di 2.500 euro pro capite di “giocate” nella provincia di Reggio Emilia (tra la popolazione maggiorenne), lo spettatore è stato indotto a credere che quell’importo corrispondesse a quanto speso (quindi, perso), in media, da ciascun residente di quella provincia. Sarebbe stato corretto, invece, spiegare ai telespettatori che per calcolare la spesa per il gioco occorre sottrarre dall’importo corrispondente alle somme puntate dai giocatori (ossia il “giocato”) quello corrispondente alle somme ritornate nella disponibilità degli stessi a titolo di vincite. Pertanto, se uno degli elementi di preoccupazione è, giustamente, rappresentato dal pregiudizio economico subito dalla media dei giocatori, l’utilizzo del “giocato” come indicatore di tale pregiudizio non rappresenta un esempio di corretta informazione. Venendo al caso specifico della Provincia di Reggio Emilia, i dati esposti nel corso della trasmissione sono stati ricavati dal report “Pane e Azzardo”, elaborato dalla CGIL e dalla Federconsumatori. Ebbene, quello stesso report indica una spesa complessiva per il gioco lecito nella provincia di Reggio Emilia, pari ad un importo oscillante tra i 188 e i 193 milioni di euro. Quindi, anche assumendo come valida la cifra massima della forbice indicante la spesa complessiva, ossia 193 milioni di euro ed utilizzando lo stesso denominatore (il numero di abitanti di età compresa tra i 18 e i 74 anni), l'importo pro-capite della “spesa” risulta essere di 435 euro annui, ovvero circa 1,20 euro al giorno. 

Sappiamo bene che il dato riguardante il numero dei pazienti in cura non svela la reale dimensione del fenomeno (non tutti i malati, infatti, decidono di curarsi) è però altrettanto certo che qualsiasi analisi che ambisca ad offrirne una schema, non possa prescindere dalla conoscenza di questo dato - prosegue - il dibattito pubblico su un settore così complesso qual è quello del gioco pubblico dovrebbe avvenire solo con numeri reali ed ufficiali alla mano. Non si può, inoltre, accettare l’indebita assimilazione, suggerita dal Sindaco di Rubiera, tra la criminalità e gli operatori del gioco lecito. Gli imprenditori che svolgono la loro attvità nell’ambito del sistema del gioco pubblico legale sono persone che operano nella legalità e sotto l’egida diretta ed il controllo dello Stato, ed hanno avuto il merito di aver creduto nel processo di legalizzazione del gioco e contribuito al consolidamento – e, talvolta, allo stesso sviluppo, in sinergia con gli enti di vigilanza - degli strumenti di controllo e di prevenzione che permeano l’intero sistema del gioco pubblico legale, ponendosi come argine all’offerta di gioco illegale e clandestino.
Da parte nostra, come associazione di categoria, siamo costantemente impegnati a contrastare questi fenomeni e a denunciarli, non solo perché moralmente deprecabili ma anche per il pregiudizio che arrecano all’immagine dell’intero settore e al principio della libera concorrenza.

Quanto al riciclaggio di denaro sporco attraverso l’utilizzo diretto delle slot machine, denunciato dal Sindaco di Rubiera, sarebbe opportuno che, qualora fosse venuto a conoscenza, nell’esercizio delle sue funzioni, di episodi di tale natura, li denunciasse alla Procura della Repubblica competente. Se, invece si riferisce a fatti noti, sarebbe corretto -oltre a denunciarli- indicarli in modo specifico: su argomenti che rischiano di mettere in ginocchio un intero settore, un rappresentante delle Istituzioni non dovrebbe, infatt, parlare per “sentito dire” ma ancorarsi sempre al dato reale. Sperando di aver offerto un utile contributo al confronto sul tema del gioco lecito, restiamo a Vostra disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento".

RED/Agipro

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