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Attualità e Politica

30/10/2017 | 13:55

Astro, il 13 novembre incontro a Torino: "Diciamo no all'espulsione del gioco lecito dal Piemonte"

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Astro torino piemonte

ROMA - L'espulsione imminente dal territorio piemontese del 99% degli apparecchi autorizzati: questo il risultato della perizia redatta da un tecnico incaricato dai gestori slot Astro e depositato in Regione. Se ne parlerà nel corso dell'incontro organizzato dall'associazione a Torino, il prossimo 13 novembre alle ore 10, al Museo Nazionale dell'Automobile. Al centro del dibattito "gli effetti del 'game over' disposto dalla legge regionale del Piemonte a tutti gli apparecchi da gioco lecito installati nella rete generalista". 
"Non di regolamentazione si tratta, bensì di abolizione locale di una attività autorizzata dallo Stato - specificano da Astro - e che in Piemonte consente il mantenimento di migliaia di pubblici esercizi e tabaccherie, ma soprattutto consente a un milione e mezzo di piemontesi di reperire nel proprio locale di prossimità un’offerta di intrattenimento a premio effettivamente controllata, lecita, limitata nel costo di ingresso e non attrattiva nella vincita massima, a cui si deve l’avvenuta marginalizzazione dei congegni illegali".
L’assenza di "risposte politiche", in prossimità della scadenza di fine novembre, "è un chiaro segnale di 'dismissione di impegno' che va contrastato con la forza democratica della presenza, del confronto, della manifestazione - chiariscono ancora dall'Associazione - Tutti i tabaccai, gli esercenti, i dipendenti delle aziende di gestione e di costruzione di apparecchi da gioco lecito, sanno benissimo che, perso il Piemonte, non troveranno più altro territorio in cui ricollocare un’attività commerciale costata i risparmi di una vita, ovvero un’offerta di lavoro alternativa, che nessun altro operatore sarà più in grado di allestire. Per questo motivo l’assemblea è aperta anche – se non soprattutto – a loro, affinché possano mostrarsi a quella politica che ha deciso di cancellarli, ma soprattutto ricordare che 'del problema gioco' non esiste solo la percezione mediatica, ma anche la realtà di migliaia di persone in carne e ossa a cui la Regione dovrà spiegare come poter sopravvivere dopo la scadenza di fine novembre". 

RED/Agipro

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