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Attualità e Politica

05/12/2024 | 19:15

Istituto Milton Friedman. gioco fisico: tasse, restrizioni e concorrenza sleale riducono il gettito

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GIOCO FISICO: TASSE RESTRIZIONI E CONCORRENZA SLEALE RIDUCONO IL GETTITO

ROMA - Presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è svolto l’incontro organizzato dall’Istituto Milton Friedman. L'evento si è concentrato sull’analisi dei dati economici, delle contraddizioni fiscali e normative che caratterizzano il settore del gioco legale e sulla necessità di un riordino legislativo urgente, in particolare per quanto riguarda il segmento del gioco fisico.

Nel corso dell’evento, i relatori, moderati dalla giornalista Janina Landau, si sono confrontati sulle sfide del settore del gioco fisico, inoltre, si è sottolineato come le restrizioni sul gioco non abbiano ridotto il fenomeno del gioco patologico, spostando i giocatori verso alternative legali e illegali. L’evento ha sollecitato una normativa chiara per garantire stabilità al settore e un gettito sicuro per lo Stato.

“L'evento svoltosi nella giornata di ieri è stato caratterizzato dall’analisi dei dati economici e delle contraddizioni normative che caratterizzano il settore del gioco legale, sulla base di quest’analisi è emersa la necessità di un riordino legislativo del settore. Eliminare il gioco fisico da un territorio non significa fermare il gioco, ma semplicemente spostarlo verso altre forme alternative, che spesso vanno a cozzare con i principi di legalità. Serve piuttosto un sistema di regole limpide, chiare ed applicabili, sfruttando semmai le potenzialità della tecnologia anche di ultima generazione quale l’intelligenza artificiale.  Infine, analizzando i dati forniti da diversi studi, a mio parere emerge il fatto che il distanziometro fisico sul gioco è una misura superata ed inutile che non ha portato alcun beneficio reale, bisogna ragionare sul concetto più pregnante ossia quello del distanziometro giuridico, ossia su chi ha la possibilità di giocare e chi invece deve avere un accesso al gioco più limitato.”, così il Sen. Massimo Garavaglia, Presidente della 6ª Commissione Finanze e Tesoro del Senato della Repubblica.

“I dati odierni dimostrano che siamo di fronte a quella "tempesta perfetta" di cui molti di noi parlano da tempo. Per la prima volta, il gettito complessivo sta calando, in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Questo calo progressivo degli apparecchi sul territorio, causato da normative regionali e comunali restrittive, non è stato compensato dagli aumenti di tassazione applicati a queste stesse categorie. Inoltre, la domanda di gioco si è spostata verso altre tipologie che hanno un regime fiscale meno oneroso. Le normative introdotte, con l'obiettivo di protezione sanitaria, come le limitazioni di orari e i "distanziometri", non hanno portato a una riduzione significativa della spesa complessiva dei giocatori, ma hanno semplicemente spostato il consumo verso altre tipologie di gioco, anche all'estero o su piattaforme digitali, senza generare benefici reali per la salute pubblica o per le casse dello Stato”, è quanto affermato dall’Avv. Geronimo Cardia, Presidente di ACADI (Confcommercio).

“Gli obiettivi di un mercato regolamentato, come quello dei giochi in Italia, dovrebbero essere la legalità, la tutela dei giocatori e un’economia trasparente. Il fatto che il perimetro fiscale si stia riducendo è già un chiaro segnale di malfunzionamento del sistema. Emerge un problema significativo con gli apparecchi a piccola vincita (AWP). Questa categoria, tradizionalmente il principale contribuente del settore, registra un calo di gettito consistente, attribuibile principalmente alla riduzione del prelievo unico erariale (PREU). Un altro punto critico riguarda il cambiamento nei sistemi di pagamento per il gioco online. Sebbene la limitazione all’uso del contante non rappresenti un problema in sé, potrebbe favorire uno spostamento di attività fuori dal perimetro legale, alimentando ulteriormente il mercato illegale” - ha sottolineato Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP (Fipe).

“Aumentano le tasse, ma il gettito cala: le politiche regolatorie hanno determinato questa situazione. È necessario giungere finalmente a conclusioni concrete, con Parlamento e Governo che si assumano le loro responsabilità e intervengano con una legislazione adeguata. Per quanto riguarda la concorrenza sleale, va sottolineato come, ancora una volta, la disparità di trattamento riservata dallo Stato ai diversi segmenti del mercato del gioco finisca spesso per favorire alcuni a scapito di altri. Il gioco illegale è il primo beneficiario di queste politiche regolatorie evidentemente controproducenti”, le parole di Alessandro Bertoldi, Direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman Institute.

RED/Agipro

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