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Attualità e Politica

08/05/2023 | 15:18

Giochi, Summit internazionale a Roma: nei Pvr il 18% delle scommesse e il 21% del casinò, scende la quota di mercato degli operatori solo online

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Giochi Summit internazionale a Roma: nei Pvr il 18 delle scommesse e il 21 del casinò scende la quota di mercato degli operatori solo online

ROMA - Un significativo cambiamento della struttura dell’offerta con la riduzione delle licenze, la polarizzazione degli operatori divisi tra grandi players e piccoli operatori uniti in consorzi, un possibile aumento della tassazione, il potenziale aumento dell’offerta illegale. Sono alcune delle prospettive sul mercato italiano emerse durante l’Online casinò summit, organizzato da Eventus International, che si è svolto a Roma nei giorni scorsi. Secondo i dati presentati da Egla (European Gaming Lawyers and Advisor), l’Italia ha un mercato online essenzialmente trainato dal modello multichannel e dai Punti vendita ricariche (Pvr). Nel “multicanale” transitano due scommesse su tre (il 64%) e poco meno della metà delle giocate ai casinò (46%), mentre la quota di mercato dei Punti vendita ricarica è salita nel 2022 al 18% nelle scommesse (cinque punti in più rispetto al 2020) e al 21% nel settore casinò (rispetto al 18% del 2020). Soffrono gli operatori solo online, quelli cioè privi di una rete di affiliati del territorio, la cui market share è scesa dal 23 al 18% nelle scommesse e dal 42 al 33% nei casinò. Nella tavola rotonda sul mercato italiano, Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Confcommercio, ha detto che “Il progresso nei pagamenti elettronici aprirà nuovi spazi per i fornitori di questo genere di servizi. In generale, il mercato è promettente per i provider di tecnologia, forse ancor di più rispetto a quello degli operatori di gioco: credo sia auspicabile una regolamentazione anche dei service provider. La strada è difficile per gli operatori esteri – cui servono tante competenze - e anche per gli italiani di piccola e media dimensione, che sono il target dei gruppi più grandi. Per quanto riguarda i pagamenti andranno valutate le decisioni che verranno adottate a livello normativo, a mio avviso il mercato non è ancora pronto a soluzioni totalmente cashless”. Secondo gli osservatori presenti all’Online casino summit, se la decisione del Governo sarà di innalzare il costo della licenza fino ai 4 milioni di euro, il numero di operatori sul mercato potrebbe ridursi fino a 25 unità. La tendenza, in ogni caso, è una riduzione dell’uso del cash e una progressiva digitalizzazione. Marco Castaldo, Ceo di Microgame, ha sottolineato che “il retail è fondamentale in Italia, dove i giocatori sono abituati a luoghi e riti tipici del punto di gioco. L’affiliato del concessionario online – vale a dire il punto vendita ricariche (Pvr) - è uno shop che supporta l’operatore, senza sottostare ai limiti del decreto dignità e ad un prezzo davvero ragionevole. Certo, la condizione è essere ben organizzati, in particolare per un operatore estero, con un partner locale o attraverso un network che offra servizi di distribuzione. Malgrado tutto ciò, è davvero difficile penetrare il mercato italiano per chi viene dall’estero”. Commentando il mercato dei servizi di pagamento, Castaldo ha aggiunto che “è sbagliato demonizzare il contante, che rappresenta ancora il 30 per cento del mercato delle ricariche online. In ogni caso, i clienti stanno diventando sempre più tecnologici, al punto che il gioco arriva – per alcuni nostri partner – dal mobile nell’80-85% dei casi”. L’Italia è il paese delle sfide regolatorie, almeno nei prossimi due anni. Secondo Castaldo, “La trasformazione del business da land-based a online è in corso, anche perché il settore retail soffre delle crescenti restrizioni normative sul territorio. Se sommiamo poi un elemento straordinario come la pandemia e la generale corsa al digital, si tratta di un processo inevitabile nel medio e lungo termine. A breve, dobbiamo ancora considerare che il grosso del GGR online sta nella fascia di età tra 30 e 50 anni e molto meno in quella dei clienti più giovani. Uno degli ostacoli che intravedo è – a differenza di altri paesi - la mancata convergenza tra retail e online nell’accesso al conto gioco, che limita lo sviluppo nelle scommesse sportive”, ha concluso.

NT/Agipro

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