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Ultimo aggiornamento il 23/01/2025 alle ore 20:45

Attualità e Politica

23/01/2025 | 11:23

Giochi, Tar Sicilia boccia ancora i limiti orari a Palermo: “Normativa non adeguatamente motivata”. Fipe-Confcommercio: “Bilanciare tutti gli interessi”

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Giochi Tar Sicilia boccia ancora i limiti orari a Palermo: “Normativa non adeguatamente motivata”. Fipe Confcommercio: “Bilanciare tutti gli interessi”

ROMA – Un’altra bocciatura da parte del Tar Sicilia per il “Regolamento Movida” che il Comune di Palermo aveva emanato per limitare gli orari di apertura di sale giochi e sale scommesse e l’utilizzo degli apparecchi da intrattenimento. I giudici amministrativi, in un’ordinanza del 17 gennaio, hanno fatto riferimento a due sentenze dello stesso Tribunale amministrativo, emesse a novembre 2024, in cui il regolamento comunale era stato bocciato per difetto di istruttoria. “L'amministrazione comunale – si legge in una delle due sentenze – non ha fornito alcun elemento utile a supporto della propria determinazione in merito all'orario di apertura di esercizi autorizzati (Bingo, agenzie di scommesse, sale slot) e all’accensione di slot e Vlt”. Il “Regolamento Movida” era particolarmente severo con gli orari di utilizzo degli apparecchi, con lo stop fissato dalle 15 alle 20 per tutta la settimana.

Secondo il Tar della Sicilia “va dimostrata la necessità che uno specifico territorio abbia bisogno di una maggior tutela di quello nazionale che possa essere raggiunta con una determinata limitazione oraria di accesso al gioco e che, una volta attuata, questa misura non comporti effetti indesiderati; primo tra tutti, il 'dirottamento' della domanda verso il gioco illegale”. La normativa del Comune di Palermo risultava quindi “sproporzionata nel bilanciamento dei contrapposti interessi (economici per le imprese; di quiete pubblica per i cittadini; di prevenzione della ludopatia per la collettività)”.

“Accogliamo con favore la sentenza del tribunale palermitano, che ha evidenziato in maniera chiara come le decisioni regolatorie debbano fondarsi su dati concreti e analisi adeguate”, dichiara Emmanuele Cangianelli, consigliere delegato Fipe Confcommercio per i giochi pubblici e presidente Egp Fipe. “Questa decisione – aggiunge – va letta come richiamo ad una più attenta riflessione da parte delle amministrazioni locali. La necessaria regolamentazione del gioco lecito deve essere attuata bilanciando tutti gli interessi coinvolti. L’impatto di questa sentenza va oltre il contesto palermitano, ponendo un precedente significativo per tutte le città italiane che sono interessate a gestire efficacemente le eventuali conseguenze patologiche del gioco”.

DVA/Agipro

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