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Attualità e Politica

01/06/2021 | 13:00

Giochi e banche, Castelli (Mef): "Proseguire confronto con Abi e Bankitalia per superare criticità, ipotesi protocolli di intesa con società a capitale pubblico per favorire gli operatori"

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ROMA - «Nell'ottica di superare criticità e anomalie non sorrette da giustificati motivi di solidità finanziaria, la via più utilmente percorribile potrebbe essere proseguire le interlocuzioni istituzionali» tra Abi e Bankitalia, promosse dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli «per favorire agli istituti bancari una migliore conoscenza delle caratteristiche nazionali del settore dei giochi e delle sue peculiarità, anche rispetto agli operatori di altri paesi». È la risposta del viceministro all'Economia, Laura Castelli, all'interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle in Commissione Finanze alla Camera.
Sul rapporto tra operatori di gioco e istituti di credito «si sono svolti già due incontri finalizzati al superamento delle criticità esistenti, nel corso dei quali si è avuto modo di illustrare agli interlocutori le peculiarità» del settore. Da tali incontri, riferisce Adm, «sarebbe emersa, da parte di Bankitalia, l'impossibilità di imporre agli istituti di credito, in via autoritativa, un più consistente impegno nel settore dei giochi, poichè le linee di indirizzo di fonte unionale vincono l'attività degli istituti nazionali, inserendo tutti gli operatori di gioco tra le categorie imprenditoriali con un profilo di criticità più alto nell'ambito della disciplina antiriciclaggio, a prescindere dallo stato effettivo dei parametri di valutazione. Da ciò conseguirebbe il rifiuto di tali banche di effettuare alcune prestazioni, quali il rilascio delle garanzie fidejussorie richieste per legge ai concessionari o l'apertura di conti correnti intestati ai dipendenti di dette società», ha proseguito Castelli.

L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quindi, «ha fatto presente che gli operatori del settore hanno rappresentato a più riprese le grandi difficoltà riscontrate nell'accedere ai servizi del mondo bancario in generale e al rilascio della garanzie fidejussorie eccezionali per la gestione del gioco. Tale difficoltà sono state evidentemente aggravate a causa della sospensione dell'attività in relazione alla pandemia e al conseguente peggioramento dei parametri di affidabilità finanziaria valutati dagli istituti bancari. Tutto ciò ha comportato la presentazione da parte degli operatori del settore dei giochi di una prevalenza di garanzie provenienti da compagnie assicurative spesso estere» che «non sempre sono risultate affidabili dal punto di vista dell'efficacia sulla tutela della ragioni erariali».
Nel rispetto della libera concorrenza del mercato, secondo Adm non è «da escludere anche la possibilità di definire protocolli di intesa con società di capitale pubblico che operano nel mondo creditizio e assicurativo, in modo da tracciare corsie preferenziali per gli operatori di gioco in possesso di tutti i requisiti di solvibilità», ha spiegato la viceministro.
MSC/Agipro

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