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Attualità e Politica

09/05/2017 | 18:11

Gioco illegale, i pentiti: «Così i clan pugliesi riciclavano i soldi»

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Gioco illegale pentiti clan pugliesi

ROMA - «Nel mio club di scommesse online di Altamura avevo messo il sito di poker online. La piattaforma di gioco aveva una parte lecita e una parte illecita che mi permetteva di effettuare giocate sottobanco con guadagni in nero». E’ quanto si legge sull’edizione della Gazzetta del Mezzogiorno, che riporta gli stralci degli interrogatori relativi al ruolo del clan Parisi e delle loro attività illecite, come rivelato da alcuni collaboratori di giustizia.
Nessuna minaccia per installare le piattaforme, che accettano qualsiasi tipo di gioco, poker, bingo o scommesse. «Loro non impongono, dando una percentuale maggiore invogliano la persona a collaborare».
Dichiarazioni che “non possono essere prese per oro colato”, sottolinea il quotidiano, ma che forniscono un’idea di come funzioni il meccanismo, in particolare quello che permette il riciclaggio di denaro tramite le piattaforme di gioco illegale. Il core business dei clan resta sempre la droga, in second’ordine la gestione dei cantieri edili, poi però c’è una parte di denaro che viene reinvestita e riciclata «in attività che magari sembrano pulite». C’è chi commercia in latticini, ad esempio. E chi utilizzerebbe proprio giochi e scommesse online. Per sfruttare le piattaforme di gioco i clan hanno messo in piedi un complesso meccanismo di ricevute che passano di mano, di ricariche effettuate da parte dei titolari, di tagliandi vincenti cambiati e “ripuliti”. Questo però del tutto in nero, al di fuori della rete legale di gioco che invece «dà la ricevuta con il timbro dello Stato, il marchio; invece quelle là non erano così, erano un foglietto bianco». RED/Agipro

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