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Attualità e Politica

10/03/2017 | 16:40

Risso (Fit): “Presto nuovi servizi nelle tabaccherie: dal mini banking ai pacchetti assicurativi”

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Risso Fit

ROMA - Alcuni servizi bancari approderanno presto in tabaccheria, dopo l'acquisizione di ITB da parte del colosso Banca Intesa. “I compiti che verranno riservati ai tabaccai sono ancora da definire: dalla gestione di mini conti correnti riservati ai clienti a mini pacchetti assicurativi preimpostati e ‘tutto compreso’. La tabaccheria punterà a offrire dei servizi al cittadino, con offerte da micro banca, tramite i terminali”.

E’ quanto dice Giovanni Risso, presidente della Federazione Italiana Tabaccai, commentando l’operazione che ha cambiato la l'assetto di controllo della “banca dei tabaccai”.

Un’operazione vantaggiosa anche per i punti vendita, visto che “con un eventuale spezzettamento sarebbe stato tutto più difficile nella gestione”, spiega ancora Risso. Banca Intesa già possedeva un 10% della partecipazione azionaria in Itb, una banca di servizi online - quindi non direttamente rivolta ai semplici correntisti - che adesso può rivolgersi a un bacino di 25 milioni di utenti, tanti sono i possibili clienti delle tabaccherie che avranno la possibilità di accedere ai pacchetti preimpostati di “mini banking”.

“Il prossimo passo a cui puntiamo sarà la fornitura del servizio di pagamento dei tributi locali, come già facciamo adesso per gli F24 e i bollettini postali, espandendo anche la presenza dei terminali: oggi su 56mila punti, i terminali sono distribuiti in 22mila tabaccherie - aggiunge il presidente della Fit - Con Intesa che controlla Itb punteremo a un’ulteriore diversificazione dell’offerta, come successo già in passato: da semplici rivendite di tabacchi e generi di monopolio, si è passati anche all’offerta di gioco, oggi siamo pronti a offrire anche nuove tipologie di servizi”.

La strategia generale è di consolidare “la visibilità e la presenza delle tabaccherie sul territorio - spiega ancora Risso - che sono un punto di prossimità importante, specialmente in centri abitati più piccoli. Credo che, se le insegne con la ‘T’ sparissero da un giorno all’altro, gli italiani si sentirebbero spaesati”.

PG/Agipro

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