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Attualità e Politica

11/05/2020 | 12:45

Scommesse sportive, ‘salva sport’ a rischio senza soldi: il lockdown ha prodotto 2,5 miliardi di buco e il danno potrebbe raddoppiare

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Scommesse sportive salva sport lockdown

ROMA - Il mercato del betting crolla sotto i colpi del lockdown e della sospensione degli eventi sportivi.  E rischiano di andare in fumo le previsioni del Governo di tassare la raccolta con l’1% del ‘salva sport’. Secondo un’elaborazione di Agipronews, lo scorso anno tra aprile, maggio e metà giugno sono stati incassati 2,5 miliardi. Soldi che quest’anno non ci sono causa emergenza-virus, così come sono a fortissimo rischio gli incassi estivi: lo scorso anno ammontarono ad altri 2,5 miliardi, mentre quest’anno la ripresa sarà lentissima, tra campionati fermi, incertezze del calendario e difficoltà delle agenzie. Lo stesso Direttore dell’Agenzia delle Dogane, Minenna, questa mattina ha parlato di 6-9 mesi per la ripresa. La fattibilità del contributo allo sport italiano, dunque, è tutta da verificare, visto che potrebbe mancare proprio la “base imponibile” per la nuova tassa. I dati del mese scorso, intanto, confermano il crollo verticale del mercato. E’ di fatto azzerata, a causa della chiusura dei punti vendita di gioco su tutto il territorio nazionale per l'emergenza coronavirus, la spesa delle scommesse sportive in agenzia. La sospensione di quasi tutti gli eventi sportivi ha causato anche un crollo della spesa dell'online: giocati - secondo i dati degli operatori elaborati da Agipronews - 20,9 milioni, con un calo del 57,6% rispetto allo scorso mese. Sommando i due canali di raccolta, da marzo ad aprile la spesa delle scommesse registra un calo del -72,2% (a marzo era stata di 75,3 milioni). Rispetto a febbraio - ultimo mese "completo" di raccolta del gioco, prima del lockdown scattato a metà marzo - la spesa complessiva delle scommesse (in agenzia e online) è crollata addirittura dell'88,7%. In un quadro di quasi azzeramento dei ricavi per gli operatori, il Governo ha allo studio in queste ore un’ulteriore forma di tassazione – ancora non quantificata ma che potrebbe ammontare all’1% della raccolta e quindi a 145 milioni annui – da destinare al fondo “salva sport”. Sulla cifra, però, incombono le nubi della crisi nera del mercato del betting.
NT-MSC/Agipro

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