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Attualità e Politica

05/06/2019 | 08:35

Slot illegali, blitz della GDF a Torino: denunciato imprenditore, sequestrate 150 schede telematiche

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Slot illegali GDF Torino

ROMA - Le 'operazioni' di manomissione delle videoslot venivano effettuate di notte. Lontano da occhi indiscreti, il gestore degli apparecchi smontava le schede all'interno e ne inseriva altre illegali e non collegate alla rete dei Monopoli, con il solo fine di evadere completamente le tasse. La frode è stata scoperta, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Torino ed ha portato alla denuncia di un amministratore di una società torinese, proprietaria di centinaia di slot dislocate un po' in tutto il nord Italia ed al sequestro di una ventina di apparecchi abusivi. I finanzieri del gruppo Torino, che hanno condotto le indagini, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno perquisito la sede della società, ubicata nei pressi di corso Palermo nel capoluogo piemontese. Oltre alla documentazione fiscale, ora al vaglio degli inquirenti, sono state anche sequestrate 150 schede telematiche, di dubbia provenienza, pronte per essere inserite all'interno degli apparecchi sprovviste delle autorizzazioni dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. 
Secondo gli accertamenti, queste ultime, se utilizzate, avrebbero penalizzato pesantemente i giocatori durante la puntata: la percentuale di vincita, infatti, era stata manomessa in ribasso, così da ridurre, drasticamente, le possibilità di vittoria mentre il gestore conseguiva il profitto totalmente in "nero". Gli apparecchi illegali sequestrati, collocati in esercizi commerciali del Piemonte, a Torino e nel canavese in particolare, nonché nel milanese, non erano stati collegati alla rete dei Monopoli di Stato, in modo da consentire al gestore di eludere tutte le imposte dovute. Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno anche rinvenuto, all'interno di una cassaforte, nascosta in un angusto sottoscala, somme di denaro contante per oltre 150mila euro la cui provenienza è ora oggetto di indagine. L'amministratore della società, un cinquantenne di origini cinesi, già noto agli inquirenti per fatti analoghi, è stato denunciato per frode informatica e contraffazione, visto che la maggior parte delle slot illegali riproducevano giochi protetti da diritto da autore.
RED/Agipro

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