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Ultimo aggiornamento il 10/03/2025 alle ore 20:33

Attualità e Politica

10/03/2025 | 15:45

Sponsorizzazioni sportive e scommesse: l’Italia studia lo stop al divieto, in Europa aumentano limiti e restrizioni

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Sponsorizzazioni sportive e scommesse: l’Italia studia lo stop al divieto in Europa aumentano limiti e restrizioni

ROMA - Il Consiglio di Stato spedisce il decreto Dignità davanti alla Corte di Giustizia Europea, che dovrà valutare la conformità della legge ai trattati e alle direttive comunitarie. Nel frattempo, il Governo sta pensando di intervenire sulla legge voluta dai 5Stelle che dal 2018 ha interrotto la comunicazione pubblicitaria sul gaming: nelle prossime settimane ci lavoreranno i ministeri dell’Economia e dello Sport. L’Italia dunque ripensa il divieto e mira ad una riapertura progressiva. In Europa le cose vanno diversamente, in particolare sul tema specifico delle sponsorizzazioni sportive (proprio quello su cui intende intervenire in prima battuta il governo Meloni).

Le restrizioni normative in Belgio, Inghilterra e nei Paesi Bassi stanno mettendo sempre più a rischio questo business: nella stagione 2023/24, si sono registrate 42 sponsorizzazioni nei 10 principali campionati europei, con un valore annuo stimato superiore a 100 milioni di sterline, secondo i dati di Global Data, ma le cose stanno cambiando. Di sicuro, le società di gaming sono ancora disposte a strapagare un accordo, che dà accesso ad un pubblico nuovo e potenzialmente interessato al betting. In Inghilterra, patria del calcio e delle scommesse, l’accordo di sponsorizzazione Aston Villa-Betano, del valore di 40 milioni di sterline, supera secondo gli esperti di 13,6 milioni di sterline il valore di mercato stimato del club, mentre il contratto da 14 milioni di sterline tra il Nottingham Forest e Kaiyun Sports è più del doppio rispetto alle stime di 5,2 milioni di sterline. 11 su 20 squadre della Premier League – il campionato top nel mondo - hanno attualmente sponsor di scommesse, ma un divieto sulle sponsorizzazioni sulle maglie (deciso dagli stessi club che si sono autoregolamentati) è ormai prossimo ed entrerà in vigore nella stagione 2026/27. Ecco perché alcuni operatori stanno cercando alternative al calcio: Betway ha lasciato il West Ham e siglato una partnership con la squadra di Formula 1 Atlassian Williams, Bet365 è sponsor della Champions League, mentre SkyBet ha rinnovato per cinque anni l’accordo con la English Football League (EFL). Insomma, si cercano soluzioni alternative in un clima sempre più restrittivo. In Olanda, il divieto di sponsorship sta causando perdite stimate di 70 milioni di euro per i club olandesi: 33 su 34 società calcistiche pro avevano accordi con operatori di scommesse. Il regolatore olandese KSA ha ammesso che solo il 50% della spesa totale nel gioco d’azzardo avviene ora attraverso operatori regolamentati, rispetto alle precedenti stime dell’80%. Da qualche settimana limitazioni anche in Belgio, e stavolta non è mancata la fantasia. Dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2027, riporta Italia Oggi, le sponsorizzazioni sportive saranno consentite alle società sportive solo se il marchio sarà applicato all'abbigliamento sportivo dei giocatori di età pari o superiore a 21 anni. Il brand non deve occupare più di 75 cm² (!) della superficie totale dell’abbigliamento e mai davanti. Stop inoltre alla sponsorizzazione di campi sportivi, attrezzature o siti web, e all’indicazione di brand o loghi nel nome di associazioni sportive o eventi sportivi.

NT/Agipro

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