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Attualità e Politica

30/11/2017 | 11:24

Giochi, Abrignani (Comm.Att.Produttive): “Le imprese hanno bisogno di regole certe, al settore va restituita la dignità che merita”

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abrignani giochi beni rabino

ROMA - "Il problema non è il gioco, ma l'approccio sbagliato e compulsivo di chi gioca senza misura: non c'è dubbio che negli ultimi anni c'è stata una crescita esponenziale del settore” che è diventato "una parte rilevante della nostra economia che non può essere penalizzata", ma "non possiamo trascurare il fatto che produce delle dinamiche di carattere sanitario e sociale: bisogna prevenire il gioco problematico, intervenendo anche a livello normativo. Va trovato un punto di equilibrio tra la tutela degli interessi economiche e le problematiche sociali". Lo ha detto Paolo Beni (PD), nel corso del secondo Tavolo nazionale sul gioco d'azzardo, in programma oggi a Roma.
"Il settore del gioco produce cifre importanti e contribuisce alle casse dello Stato con tasse importanti: le imprese hanno bisogno di regole certe per programmare le proprie attività. Ad esempio, manca ancora il decreto che recepisce l'accordo tra Stato ed enti locali: questo crea delle incertezze. Dobbiamo voltare pagina, restituendo al settore la dignità che merita", ha spiegato Ignazio Abrignani (Scelta Civica), vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera. Anche Mariano Rabino (Scelta Civica) sottolinea che manca la certezza delle regole: "non si capisce chi decide e come, c'è un problema istituzionale che deve essere affrontato" perché "non possiamo immaginare che questo settore sia in balia di asimmetrie istituzionali. Ci sono Regioni che affrontano il tema in maniera pragmatica e altre che invece hanno quasi un approccio medievale", spiega. Invece di focalizzarsi sul locale, "dobbiamo ragionare a livello internazionale: ci deve essere una regia europea, dal momento che l'innovazione tecnologica corre in maniera velocissima", ha concluso.
Infine per il deputato della Lega Nord Gianluca Pini, sono necessarie "certezza delle regole - valide su tutto il territorio - e stabilità. Non si deve penalizzare un settore, come ad esempio quello degli apparecchi, per favorirne un altro: non si risolve così il problema della ludopatia, un fenomeno su cui mancano dati certi".
MSC/Agipro

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