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Attualità e Politica

04/10/2017 | 16:08

Bitcoin e Gaming, Portale (Politecnico Milano): «Bitcoin “protetti”, gli ultimi report dicono che il rischio di finanziamento al terrorismo è basso»

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ROMA – «Il Bitcoin è una delle monete più tracciabili che oggi esistano: ogni transazione, lecita o illecita che sia, rimane visionabile a costo zero e “per sempre”». Lo afferma Valeria Portale, Direttore della Ricerca Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, aggiungendo che il contante «è ancora lo strumento di pagamento privilegiato per l’economia sommersa».

Quindi, non c'è allarme per l'utilizzo illecito della valuta digitale?

Si è parlato al riguardo non solo di riciclaggio, ma addirittura di forme di finanziamento al terrorismo. «Non esistono stime ufficiali sul volume di transazioni illecite – spiega la ricercatrice - In ogni caso, la rischiosità delle criptovalute per il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo è stata valutata “bassa” in un report pubblicato nel 2015 dall’HM Treasury e dall’Home Office UK. Alcune ricerche sottolineano che utilizzare il Bitcoin per scopi illeciti è perfino più rischioso di usare denaro elettronico o trasferimenti bancari». 

Si può dire quindi che le potenzialità del Bitcoin siano maggiori dei rischi?

«Sembra di sì – risponde la ricercatrice - anche se è ancora presto per poter prendere una posizione. In questo momento il Bitcoin non è utilizzato come metodo di pagamento collegato a economia reale, ma attrae l’attenzione come strumento di investimento speculativo ad elevato rischio. Le sue forti fluttuazioni rendono problematico l'utilizzo per acquistare e vendere prodotti».

Per tenere in piedi la rete di transazioni, Bitcoin utilizza dei “nodi” in rete. È possibile disegnare una “mappa” della distribuzione? 

«Al momento il numero di nodi Bitcoin raggiungibili nel mondo è 9556, la maggior parte di essi si trova negli USA (27,53%), al secondo posto c’è la Germania (17,69%) seguita da Francia (7,08%) e Cina (5,22%). L’Italia si trova al 23° posto con 53 nodi attivi (0,006%) e la maggior parte di essi si trova nelle regioni del nord. A questi si aggiungono tutti gli utenti che utilizzano dei “wallet” (i portafogli elettronici ndr) intermediati da questi nodi».

PG/Agipro

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