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Attualità e Politica

25/09/2017 | 10:54

Scommesse, Cassazione: “Ok a intercettazioni telefoniche per dimostrare attività abusiva”

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ROMA - Le intercettazioni telefoniche possono essere un mezzo legittimo per dimostrare l’attività abusiva di scommesse. È quanto ha stabilito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione sul ricorso presentato da un indagato condannato dal Tribunale e dalla Corte di Appello di Firenze per raccolta non autorizzata. La Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza della Corte di Appello, causa prescrizione del reato, ma nelle motivazioni del provvedimento conferma la lettura data dai giudici in primo e secondo grado. L’indagato era stato accusato in seguito a intercettazioni disposte per un altro tipo di reato e la Cassazione ricorda come in questi casi sussistano due diverse interpretazioni. La prima presuppone che “l’utilizzabilità delle intercettazioni, disposte per un dato reato” sarebbe subordinata “alla condizione che l'attività investigativa in questione avrebbe potuto essere autonomamente disposta anche per tale ulteriore ipotesi criminosa”. La seconda interpretazione, invece, prevede che “i risultati delle captazioni legittimamente acquisite in un procedimento sono utilizzabili anche per la prova di altri reati oggetto dello stesso procedimento, anche se per essi tali intercettazioni non sarebbero state consentite”. Visione, questa, condivisa nel caso presente. Da questo punto di vista, conclude la Corte, il ricorso è infondato, ma la sentenza è stata comunque annullata senza rinvio. LL/Agipro

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