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Attualità e Politica

16/02/2021 | 11:57

Giochi a Bologna, Consiglio di Stato chiede al Comune relazione tecnica sul distanziometro: nel mirino il possibile "effetto espulsivo"

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ROMA - Il Comune di Bologna dovrà presentare una relazione tecnica all'Agenzia Dogane e Monopoli per chiarire se l'applicazione del "distanziometro" di 500 metri previsto per sale e apparecchi da gioco determini un effetto espulsivo di queste attività. È quanto ha stabilito la Prima sezione del Consiglio di Stato sospendendo la decisione sul ricorso straordinario proposto da una società di giochi. L'azienda, in particolare, si era opposta alla chiusura di una sala dedicata, secondo il Comune troppo vicina a un luogo di culto. Il regolamento comunale contro la ludopatia prevede invece almeno 500 metri di distanza tra sale e luoghi sensibili come scuole e chiese. In caso contrario, l'attività deve essere chiusa, a meno che non venga delocalizzata in spazi senza luoghi sensibili nelle vicinanze. «L'affare non è maturo per l’espressione del parere», scrivono i giudici. La Sezione ha quindi disposto che entro 40 giorni Adm acquisisca dal Comune di Bologna «una dettagliata relazione tecnica» con cui chiarire «se l’applicazione del divieto di esercizio di sale giochi e sale scommesse, in relazione ai luoghi sensibili mappati dal Comune e al limite distanziale previsto, comporti o meno l’effetto espulsivo». La relazione dovrà anche evidenziare «le aree del territorio comunale in cui la delocalizzazione delle sale giochi e scommesse, pur in presenza del richiamato divieto, è possibile». La società ricorrente sostiene che nelle uniche zone consentite dal Comune «non vi è possibilità di convogliare clientela in quantità sufficiente a garantire il buon andamento dell’attività» e che la norma determina il «pressocché totale effetto espulsivo» delle sale. Nel mirino, infine, anche «l'assenza di un piano di compensazione o indennizzi per le attività da delocalizzare» che secondo gli operatori «contribuirebbe a realizzare una vera e propria espropriazione dell’attività economica». La decisione del Consiglio di Stato verrà presa dopo il deposito della relazione tecnica dovuta dal Comune. LL/Agipro

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