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Attualità e Politica

01/03/2017 | 10:41

Scommesse, Cassazione: “Assistenza tecnica a giocatore non è intermediazione”

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ROMA - Aiutare uno scommettitore a gestire il suo conto gioco non può essere considerato un reato. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso presentato dalla titolare di un centro scommesse in provincia di Lecce. La ricorrente era stata condannata per intermediazione e raccolta abusiva dal tribunale e dalla Corte di Appello per aver fornito assistenza tecnica a un giocatore, alle prese con problemi di accesso con il suo conto gioco. Secondo la Cassazione, però, si tratta di un “errore materiale” da parte dei tribunali. L’attività illecita, si legge nella sentenza, “potrebbe risultare da un eventuale conto sempre utilizzato dalla ricorrente per le giocate di chi era senza conto proprio. Ma questo non risulta accertato nella sentenza impugnata”. I giudici supremi ricordano quale sia l’orientamento attuale riguardo la raccolta abusiva: un reato “integrato dalla condotta di organizzazione, esercizio e raccolta di scommesse realizzata dal soggetto che, dopo averle raccolte dai privati senza la licenza richiesta, convoglia le scommesse su di un conto corrente di comodo a lui intestato, in maniera tale da apparire lo scommettitore in luogo di quello reale”. La sentenza della Corte di Appello è stata dunque annullata con rinvio. LL/Agipro

 

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