Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 28/04/2025 alle ore 18:00

Attualità e Politica

09/01/2017 | 12:07

Cassazione, riciclaggio e gioco d’azzardo: accuse da collaboratori di giustizia vanno verificate

facebook twitter pinterest
Cassazione Corte Appello Lecce riciclaggio gioco azzardo

ROMA - Non bastano le dichiarazioni rese da un unico collaboratore di giustizia per confermare le accuse di associazione mafiosa, gioco d’azzardo illegale e riciclaggio. E’ quanto ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Cassazione, che ha annullato la sentenza della Corte di Appello di Lecce e disposto il “rinvio ad altra Sezione” per “colmare le lacune motivazionali” del primo provvedimento.

L’imputato era accusato di far parte di una associazione mafiosa e di aver riciclato del denaro nel ruolo di “cassiere” di alcune bische in cui si svolgeva gioco d’azzardo.

Secondo la Cassazione, le motivazioni dei giudici d’Appello sono “carenti”, visto che basate unicamente sulle informazioni fornite da un collaboratore di giustizia che “non hanno trovato alcun riscontro nelle dichiarazioni rese dagli altri collaboratori di giustizia esaminati nel corso del dibattimento o comunque acquisite agli atti ovvero nelle intercettazioni telefoniche di componenti della organizzazione criminale”.

I giudici adesso dovranno rivalutare il caso con “una rigorosa e penetrante verifica”, visto che non può “gravare sull'imputato l'onere di provare la falsità della deposizione e le ragioni di tale falsità”.

PG/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password