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Attualità e Politica

04/07/2019 | 09:30

DL Mibac, Servizio Studi: 19,4 milioni nel 2019-2020 dal gioco del Lotto

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DL Mibac Servizio Studil Lotto

ROMA - Il Dl Misure urgenti nei settori di competenza del Mibac, all'esame della Commissione Istruzione e Beni culturali del Senato, «autorizza la spesa di 19.400.000 euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020». Lo ricordano i tecnici del Servizio Studi del Senato. «Tale disposizione stabilisce una quota di riserva degli utili derivanti dal gioco del lotto in favore del Ministero per i beni culturali e ambientali (ora Ministero per i beni e le attività culturali), per il recupero e la conservazione dei beni culturali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari, nonché per interventi di restauro paesaggistico e per attività culturali» e tale quota «è stabilita con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il MIBAC. Le somme andranno dunque ad incrementare la quota degli utili derivanti dai giochi del lotto riservata al Ministero per i beni e le attività culturali», si legge nel dossier. «La relazione illustrativa precisa che le risorse aggiuntive sono finalizzate ad assicurare lo svolgimento di attività sia tecniche che di supporto per un più efficace ed ottimale svolgimento di funzioni di tutela e conservazione dei beni culturali». 
I tecnici del Servizio Studi ricordano anche che la legge 208 del 2015 aveva «autorizzato la spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2016. In particolare, la quota di spesa autorizzata per le finalità indicate è destinata ad incrementare il Fondo da ripartire iscritto nello stato di previsione del MIBACT in cui confluisce quota parte delle risorse derivanti dalle estrazioni dei giochi del lotto». Il Servizio Studi segnala che «nella Relazione della Corte dei conti sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2018, la Corte afferma che "nell’ambito degli stanziamenti del Ministero, rilevanti risultano, al pari dei precedenti esercizi, le risorse destinate alla conservazione e alla tutela del patrimonio provenienti da altre amministrazioni e, in particolare, dai cosiddetti fondi-lotto (22,5 milioni) previsti dall’art. 1, comma 351, della legge n. 208 del 2015". A tale ultimo riferimento, la Corte specifica tuttavia che "in conseguenza della sempre maggiore esiguità delle risorse, l’Amministrazione non ha provveduto a una specifica programmazione destinando i proventi all’acquisto di beni strumentali alla fruizione e conservazione dei beni culturali della società Ales S.p.A."», concludono i tecnici del Servizio Studi.
MSC/Agipro

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