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Attualità e Politica

20/12/2016 | 12:40

Giochi, Governo Gentiloni sulla scia di Renzi: pronto piano per la riduzione delle slot, nel 2017 via 130mila apparecchi

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GIOCHI GOVERNO GENTILONI RIDUZIONE SLOT

ROMA - Il Governo Gentiloni ridurrà il numero delle slot machine, completando il lavoro avviato - e non terminato - dall’Esecutivo di Renzi. Secondo quanto apprende Agipronews, le ipotesi al vaglio – che potrebbero essere inserite in un decreto nelle prossime settimane – prevedono il “taglio” del numero di macchinette del 33 per cento: gli apparecchi scenderanno a 265mila unità dagli attuali 398mila, con modalità stabilite da un provvedimento del ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, da emanare entro fine febbraio. Appare probabile che, tra i criteri utilizzati, si faccia riferimento alla dimensione minima dei locali e a un nuovo limite massimo di apparecchi installabili in ciascun esercizio. La riduzione sarà pressoché immediata, dal momento che circa la metà delle 130 mila slot in meno dovrebbe sparire dagli esercizi commerciali entro il primo semestre 2017. Ogni operatore si vedrà tagliato il parco macchine in proporzione al numero di apparecchi , secondo le quote di mercato “fotografate” dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli il 30 settembre 2016. Scivola al 2018, come previsto, l’avvio del progetto delle nuove macchinette, più sicure e controllate, che sostituiranno le attuali. 

Il nuovo Governo proseguirà anche la “caccia” ai 160 milioni (sui 500 previsti dalla legge di stabilità 2015) non versati da concessionari, gestori e esercenti slot: il piano prevede uno stop a qualunque nuova autorizzazione per i morosi. Contestualmente, il Governo utilizzerà i concessionari nel ruolo di ‘esattori’, concedendo loro pieni poteri per la riscossione delle somme dovute. La vicenda risale al 2015 quando gli operatori erano stati chiamati a pagare da Renzi una super-tassa annuale da 500 milioni, da raccogliere attraverso la riduzione degli aggi, che è stata abrogata poi con la legge di Bilancio 2016. La norma non aveva reso secondo le previsioni del ministero dell’Economia e anzi ha dato vita a un lungo contenzioso in tribunale, che non si è ancora concluso: la Consulta dovrà giudicarne la conformità alla Costituzione nei prossimi mesi. 

NT/Agipro

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