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Attualità e Politica

19/06/2017 | 16:10

Giochi, Aronica (ADM): «Crescita del settore dovuta anche a emersione illegalità»

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Giochi Aronica ADM

MILANO - «C'è una grande confusione sui dati, spesso si parla di 96 miliardi "bruciati" ma non si dice che quello che si gioca non è quello che si spende: la proporzione reale è di 5 a 1. La spesa reale annuale in Italia è di poco inferiore ai 20 miliardi di euro. Non è poco, intendiamoci, grazie ad un'offerta cospicua, ma anche ad una domanda importante. I provvedimenti legislativi sposano questa tesi, almeno in parte, e per questo si lavora ad una riduzione dei prodotti». Lo ha detto il vicedirettore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Alessandro Aronica, durante l’incontro "Gioco in Italia - un settore a confronto" organizzato da Astro a Milano. «La crescita di questi ultimi anni non è però solo dovuta a un'offerta elevata, ma anche all'emersione di illegalità. Quando l'industria giudica i distanziometri inutili perché si rischia di mandare gli utenti verso l'online, si compie un errore. C'è poca relazione tra il pubblico retail e quello online, almeno per ora. E poi, attenzione a dire che certe normative portano all'aumento dei malati: è ancora troppo presto per giungere a questa conclusione», ha continuato. 
Sul tema della pubblicità, «penso che il settore non abbia bisogno di promozione ma che, specie per il gioco online, sia fondamentale il contenuto informativo che consente all'utente di distinguere tra gioco legale e illegale». In materia di gioco patologico, «c'è grande confusione sui numeri: per questo abbiamo affidato all'Istituto Superiore di Sanità una ricerca con un campione vasto, in grado di fornire un quadro preciso della situazione. Stiamo chiedendo anche ai concessionari di investire in prevenzione. Meno campagne pubblicitarie o sponsorizzazioni da inserire nei bilanci sociali, piuttosto azioni di prevenzione: non si deve chiedere perdono all'opinione pubblica, ma prevenire i possibili effetti del gioco», ha concluso. 
NT/Agipro

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