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Ultimo aggiornamento il 08/10/2024 alle ore 21:24

Attualità e Politica

08/10/2024 | 15:13

Giochi su social network e media, As.tro e Sapar fanno chiarezza su “raccolta” e “spesa”

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Giochi su social network e media As.tro e Sapar fanno chiarezza su “raccolta” e “spesa”

ROMA - Ancora un fraintendimento sui termini “spesa” e “raccolta” relativi al settore del gioco. Un errore non nuovo, questa volta commesso dalla pagina Instagram “will_ita”, che in un post informa che nel 2022 gli italiani avrebbero speso per il gioco lecito l’importo complessivo di 136 miliardi di euro. Sempre nel post, si legge che gli italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni avrebbero speso, in media, 2.370 euro ciascuno nel corso del 2022. As.tro (Associazione degli operatori del gioco lecito), tramite una lettera di replica, ha evidenziato l’errore, frutto della confusione tra i dati di “spesa” e “raccolta”: i soldi effettivi che escono dalle tasche degli italiani sono quelli della “spesa”, ossia il valore ottenuto sottraendo dalla raccolta le vincite. Il dato presentato, dunque, non tiene conto delle somme incassate dagli stessi giocatori a titolo di vincite. In realtà nel 2022 gli italiani hanno complessivamente “puntato” 136 miliardi di euro, dei quali 115 miliardi sono stati restituiti sotto forma di “vincite”: ne consegue che hanno “speso” 21 miliardi di euro e non 136 miliardi. Quindi, gli italiani di età compresa tra i 18 e i 74 anni hanno speso nel 2022, in media, 366 euro ciascuno e non 2.370 euro. 

Lo stesso errore ha caratterizzato la ricerca di Fondazione ISSCON, Federazione Consumatori di Modena e CGIL, dal tiolo “La diffusione dell’azzardo online nei piccoli comuni italiani”, ripresa da diverse testate giornalistiche. Come sottolinea Sapar (Associazione nazionale gestori gioco di Stato) attraverso un comunicato, nella ricerca si parla di “spesa” ma con i dati relativi alla “raccolta”. Secondo la ricerca, la spesa pro capite nel 2023, calcolata sulla popolazione maggiorenne censita dall’Istat, sarebbe di 2.996 euro. Ma il dato è erroneamente calcolato sulla raccolta. Se si fa lo stesso calcolo sulla spesa, quella pro capite nel 2023 è stata di 435 euro, ossia 36 euro al mese, poco più di un euro al giorno. Per chiarire meglio, Sapar riporta un esempio: “Supponiamo di comprare un Gratta e Vinci da 5 euro. Vinciamo 5 euro ma invece di incassarli compriamo un altro Gratta e Vinci dello stesso importo. Vinciamo ancora 5 euro ed anche stavolta invece di incassare prendiamo un altro Gratta e Vinci sempre da 5 euro e non vinciamo. Il dato della raccolta segna 15 euro (i tre biglietti acquistati), ma la reale spesa del giocatore è pari a 5 euro (15 euro di raccolta meno i 10 delle vincite)”. Questi errori “grossolani”, sottolinea Sapar, “mettono a rischio imprese, lavoratori, famiglie, Erario, visto che la ricerca ha avuto un’ampia eco mediatica, scatenando una nuova battaglia contro il gioco pubblico”. 

GL/Agipro

Foto credits Pqsels CC0 1.0 Universal

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