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Attualità e Politica

27/09/2017 | 09:43

Gioco patologico, la Camera rimette in calendario la proposta Binetti

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Gioco patologico Binetti

ROMA - E’ stata reinserita nel calendario dei lavori della Camera dei Deputati la proposta di legge dell’onorevole Paola Binetti sulle “Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d'azzardo patologico”. Il Ddl è stato inserito tra quelli che verranno esaminati a novembre. La proposta Binetti è al momento al vaglio del Comitato ristretto della Commissione Affari sociali della Camera, che sta elaborando un nuovo testo base sul contrasto al gioco patologico, su cui proseguire l’esame.

Il Comitato ha già provveduto a eliminare dal testo i provvedimenti che sono diventati effettivi negli ultimi anni, come l’istituzione dell’Osservatorio sul gioco patologico e l’inserimento della ludopatia nei Lea (livelli essenziali di assistenza). L’obiettivo è un’ulteriore limatura del testo, da confrontare con l’intesa sul riordino giochi tra Stato ed Enti locali raggiunta in Conferenza Unificata, per poi preparare degli emendamenti da presentare in Commissione Affari Sociali.

A giugno 2014, la Commissione aveva approvato all’unanimità un testo unico recante "Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico", che riuniva diverse proposte di legge, di cui la deputata Paola Binetti (UDC) era relatrice: tra le norme, si prevedeva un distanziometro di 500 metri tra le sale giochi e i luoghi sensibili, un limite massimo di 8 ore per l’apertura delle sale, l’obbligo di tessera sanitaria per slot e VLT, indennizzi per i locali che dismettono le slot e un numero verde nazionale per i giocatori patologici. Il testo non è mai arrivato in Aula a Montecitorio, a causa del mancato parere della Commissione Bilancio della Camera e dell’approvazione della legge di stabilità 2016, che prevedeva il raggiungimento di un’intesa tra Governo ed enti locali sulla redistribuzione del gioco sul territorio. Nel frattempo, però, diversi Comuni si sono dotati di regolamenti che riprendono in parte le norme contenute nel ddl, come le distanze minime e i limiti orari.

PG/Agipro

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