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Ultimo aggiornamento il 24/02/2025 alle ore 13:45

Attualità e Politica

24/02/2025 | 11:12

Ippica, Romano (Noi Moderati): “Il riordino del settore giochi affronti il problema dei minimi garantiti e del mercato illegale”

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Ippica Romano (Noi Moderati): “Il riordino del settore giochi affronti il problema dei minimi garantiti e del mercato illegale”

ROMA – Come il Governo intenda risolvere le questioni del versamento minimo garantito delle agenzie di scommesse ippiche e dell'incidenza del gioco illegale, alla luce del riordino del settore. Questi i temi affrontatati in un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministro dell'Economia, del deputato di Noi Moderati Francesco Saverio Romano. “Il decreto del Presidente della Repubblica n. 69 del 1998 – si legge nel documento – ha riformato la gestione economica delle scommesse ippiche, trasferendone le competenze dall’Unione nazionale incremento razze equine al Ministero dell’Economia ed al Ministero dell’Agricoltura, imponendo alle agenzie ippiche preesistenti il versamento del «Minimo Garantito», un importo annuale non più legato alla raccolta effettiva, ma parametrato alle scommesse raccolte nell’anno precedente alla riforma o, per le nuove concessioni messe a gara nell’anno 2000, l’importo offerto in sede di gara”. 

A partire dal 2001, continua Romano, diverse imprese operanti nel settore delle scommesse ippiche hanno “denunciato alterate condizioni del mercato e ritardi da parte delle amministrazioni concedenti e ad attuare gli obblighi previsti nelle convenzioni di esecuzione delle concessioni, promuovendo dei giudizi arbitrali, come previsto nelle convenzioni stipulate”. Il tutto convivendo con il fenomeno delle scommesse illegali, stimato, “secondo gli ultimi dati pubblicati da Agipro nel 2023, intorno ai 18,5 miliardi l’anno”. Vari giudizi arbitrali negli anno hanno accolto le ragioni delle agenzie di scommesse, riconoscendo l'incidenza del fenomeno e “stabilendo di integrare il corrispettivo a favore del concessionario di una entità variabile tra il 12 per cento e il 18 per cento del corrispettivo stesso per la raccolta delle scommesse ippiche dal 2000 alla data di cessazione della concessione”. Giudizi contro cui l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, spiega il deputato, ha fatto ricorso, alimentando un contenzioso che ancora non è stato risolto. 

DVA/Agipro

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