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Attualità e Politica

17/12/2019 | 10:24

Operazione “Rouge et Noir“: Tribunale Roma, al via processo a Francesco Corallo

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Operazione “Rouge et Noir“: Tribunale Roma al via processo a Francesco Corallo

ROMA - Ha preso il via presso la Quarta sezione penale del Tribunale di Roma il processo a Francesco Corallo sul caso "Rouge et Noir". Si tratta dell’inchiesta che a dicembre del 2016 aveva portato all’arresto dell’imprenditore. Dieci le persone coinvolte nella vicenda, tra cui anche l’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini, sua moglie Elisabetta Tulliani, con il fratello Giancarlo e il padre Sergio e l’ex parlamentare Amedeo Labocetta. Le accuse vanno dal peculato, al riciclaggio e sottrazione fraudolenta di imposte all’associazione a delinquere. In apertura di udienza è stata respinta l'eccezione sollevata dalla difesa dell'imprenditore, per un presunto difetto di notifica del decreto che ha disposto il rinvio a giudizio. Il dibattimento, quindi, andrà avanti. 

I fatti risalgono al 2008 e nel fascicolo della Procura si parla di un giro di riciclaggio di oltre 7 milioni di euro. A tanto ammonterebbero i profitti illeciti accumulati da Sergio e Giancarlo Tulliani, insieme alla moglie dell’ex presidente della Camera. I Tulliani dopo aver ricevuto, attraverso le loro società offshore, ingenti trasferimenti di denaro disposti da Francesco Corallo, giustificati con documenti contrattuali fittizi, avrebbero trasferito e occultato, con frazionamenti e movimentazioni, il profitto illecito dell’associazione utilizzando conti accesi in Italia e all’estero.
L’inchiesta della Dda è poi arrivata all’appartamento di Montecarlo, che Giancarlo Tulliani acquistò con i soldi di Corallo proprio attraverso la creazione di due società off-shore, pagandolo poco più di 300 mila euro nel 2008 (la cessione dell’immobile nel 2015 fruttò più di un milione di dollari). Secondo gli inquirenti, in quel periodo l’attività imprenditoriale di Corallo sarebbe stata agevolata da leggi ’ad hoc’ approvate su indicazione di Gianfranco Fini. Anche l’affare immobiliare di Montecarlo, sempre secondo i magistrati, venne deciso da Fini «nella piena consapevolezza delle condizioni». 
A Corallo viene inoltre contestata «una serie di reati di associazione a delinquere finalizzata al peculato, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte» e dell’appropriazione «di ingenti somme di denaro (oltre 85 milioni di euro) corrispondenti al mancato pagamento dei tributi erariali». Nel mirino del pm Barbara Sargenti anche il trasferimento di 150 milioni di euro su conti correnti esteri, «al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute». 

LL/Agipro

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