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Attualità e Politica

25/02/2020 | 10:10

Slot, stretta del Comune di Fabriano (AN): nel regolamento limiti orari e nuovi luoghi sensibili

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Slot Comune Fabriano AN regolamento limiti orari luoghi sensibili

ROMA - Arriva nel Consiglio comunale di Fabriano, in provincia di Ancona, il nuovo regolamento anti-slot del Comune che vieta l'uso delle slot nelle fasce orarie 16-20 e 22-24, con relative multe a chi non rispetterà le nuove disposizioni: l'obiettivo è eliminare attorno all'80% degli impianti attivi sul territorio a fine 2021. Ad oggi, secondo il monitoraggio effettuato dalla polizia locale, sarebbero fuorilegge con i parametri imposti dalla normativa regionale, a cui gli esercenti sono chiamati ad adeguarsi entro il 30 novembre 2021. Quei paletti riguardano la distanza minima di 500 metri delle slot da scuole, bancomat uffici postali e negozi compro oro, ma ora il Comune è pronto ad inserire anche altri luoghi sensibili (biblioteche, centri di aggregazione giovanile, oratori e impianti sportivi). «È nostro dovere intervenire sul contrasto alla ludopatia con gli strumenti che ci vengono messi a disposizione», commenta il sindaco Gabriele Santarelli in merito al provvedimento che piace a metà ai commercianti. «Disincentivare l'azzardo è anche la nostra battaglia e ci trova decisamente concordi, al punto che nel silenzio già alcuni locali fabrianesi hanno deciso di togliere questi impianti», sostiene il presidente di Confcommercio Fabriano, Mauro Bartolozzi. «Al tempo stesso, però, va detto che non si possono chiedere sacrifici e rinunce solo alla nostra categoria, ma tutto il sistema deve fare la sua parte». Il regolamento parla di generici incentivi ancora da individuare a chi rinuncia alle slot, «ma bisogna capire in che termini si interverrà - aggiunge Bartolozzi - e soprattutto è necessario si attivi anche lo Stato attraverso appositi bonus. Troppo facile demandare impegno ai soli commercianti, perché non possiamo nemmeno dimenticare che in periodi assai difficili come questo per diversi locali, piaccia o no, certe attrezzature portano introiti e soprattutto generano indotto, ampliando la clientela, in quanto per essere competitivi c'è bisogno di avere un ventaglio ampio di servizi e offerte agli utenti».
RED/Agipro

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