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Attualità e Politica

08/05/2018 | 12:28

Slot manomesse e metodi mafiosi, blitz della Finanza a Lecce: beni sequestrati per 15 milioni di euro

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Slot manomesse blitz Finanza Lecce

ROMA - I militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Lecce stanno sequestrando beni mobili e immobili per un valore di 15 milioni di euro, riconducibili a una impresa con sede a Racale (Lecce) operante nella gestione di apparecchi di intrattenimento che, secondo gli investigatori, avrebbe dato vita a una vera e propria organizzazione criminale dedita all'esercizio del gioco illegale attraverso l'alterazione delle slot machine. Il provvedimento di sequestro patrimoniale anticipato, che interessa vari comuni del sud Salento, è stato emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Lecce su richiesta del procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi. Il provvedimento arriva al termine di un`ampia indagine della locale Direzione Distrettuale Antimafia che aveva già portato, nel 2015, a 27 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro preventivo di beni per 12 milioni di euro. Le indagini hanno evidenziato che ai destinatari del sequestro era riconducibile una moltitudine di società e ditte individuali intestate a prestanome, attraverso le quali distribuivano e mettevano in esercizio apparecchi da gioco in locali pubblici dislocati in tutta Italia. E' stato inoltre riscontrato come alcuni componenti dell`organizzazione, avvalendosi del metodo mafioso, turbassero la libertà di impresa e di concorrenza, con intimidazioni nei confronti degli esercenti delle attività commerciali dove i congegni erano installati.

Oltre all'intestazione fittizia di numerosi cespiti a vari prestanome, gli accertamenti della Finanza hanno fatto emergere anche l`esistenza di 2 trust fittizi, di cui uno utilizzato per segregare il patrimonio delle società per eludere la normativa antimafia in tema di confisca dei beni. Il GICO del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce ha quindi eseguito approfonditi accertamenti nei confronti dei componenti della banda per verificare l`esistenza dei presupposti legislativi per l`applicazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali. E' stata così avviata una complessa attività investigativa che ha permesso di raccogliere numerosi elementi sull`elevata pericolosità sociale degli investigati e la loro propensione a delinquere. Nello stesso tempo sono stati eseguiti approfonditi accertamenti patrimoniali e finanziari, che hanno permesso di riscontrare una netta sperequazione tra le elevatissime disponibilità economico-patrimoniali e la ben più modesta posizione reddituale da ciascuno dichiarata. La Seconda Sezione Penale del Tribunale di Lecce, accogliendo la richiesta della Dda, ha disposto il sequestro dei beni mobili, immobili e delle disponibilità finanziarie che non hanno trovato giustificazione nei redditi dichiarati e nelle attività svolte dagli indagati e dai loro familiari. In particolare sono stati sequestrati 93 fabbricati (abitazioni, locali commerciali e garage), 33 terreni, 9 società di capitali e una ditta individuale, 20 automezzi, saldi attivi riferiti a 40 fra depositi bancari e rapporti assicurativi nonché quote societarie del valore di 450.000 euro.


RED/Agipro

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