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Attualità e Politica

27/03/2021 | 18:35

Videoforum “Riforma dell’ordinamento sportivo”, Schiavolin (Ad Snaitech): “Decreto Dignità un fallimento, senza promozione del gioco legale perdite per lo sport italiano e un favore all’illegalità”

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Videoforum “Riforma dell’ordinamento sportivo” Schiavolin (Ad Snaitech): “Decreto Dignità un fallimento senza promozione del gioco legale perdite per lo sport italiano e un favore all’illegalità”

ROMA – “L'introduzione del divieto assoluto di promozione del gioco lecito si è rivelata un fallimento. Il Decreto Dignità è arrivato in tackle sul settore scommesse, in una forma proibizionistica invece che di governo del fenomeno, senza tenere conto delle linee guida dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e del decreto Balduzzi”. Lo ha dichiarato Fabio Schiavolin, Ad Snaitech, nel panel “La fine dei giochi” durante il videoforum sulla “Riforma dell’ordinamento sportivo” organizzato da Class editori. L’evento è stato appena trasmesso in streaming sulla piattaforma classagora.it e sul canale tv Cnbc (tasto 507 di Sky) e sarà replicato domattina alle 11. Schiavolin ha sottolineato come “non c'è una correlazione provata tra i comportamenti di gioco distorsivi e la comunicazione pubblicitaria delle scommesse. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità afferma che l'80% dei consumatori non è spinto a giocare dalla pubblicità. La misura, quindi, non è adeguata all'obiettivo. E' molto grave, invece, il fatto che azzerando totalmente la promozione del gioco legale sia stato favorito il gioco illegale e penalizzata la filiera che realizza nei fatti il controllo e la gestione del mercato”. La perdita di competitività non ha toccato solo il settore delle scommesse, ma anche l'intero mondo sportivo: “L'applicazione di questo divieto ha comportato 100 milioni di minori ricavi stagionali per le società calcistiche – si tratta di una stima della Lega Calcio – che porta a una pericolosa perdita di competitività del nostro sistema-sport a livello internazionale. La Premier League, ad esempio, riceve dagli operatori di gioco quasi 400 milioni di euro mentre in Spagna 19 squadre su 20 hanno sponsorizzazioni con società di gioco. E’ impedita oltretutto la possibilità di dare promozione agli sport minori che tipicamente hanno meno strumenti e mezzi per la diffusione delle proprie discipline. Se poi a questo aggiungiamo i mancati ricavi pubblicitari per il settore dei media arriviamo a un taglio netto di almeno 250 milioni di euro a danno delle imprese attive nel mondo sportivo”.

RED/Agipro

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