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Attualità e Politica

28/05/2018 | 13:30

Giochi, Astro: "Bene gli agenti sotto copertura nelle sale, ma solo dopo aver scremato gli esercizi a rischio"

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astro giochi

ROMA - Un’operazione di controllo su larga scala per consentire di individuare con precisione i punti vendita più esposti ad anomalie nelle attività di gioco. È quanto auspica l'associazione di gestori Astro dopo la proposta del Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ha suggerito l’impiego di agenti sotto copertura nelle sale giochi per monitorarne le attività. Secondo l'associazione, una iniziativa di questo tipo, «se allestita sin dall’inizio in modo generalizzato sull’intera platea degli oltre 6.000 punti vendita autorizzati», rischia di essere «tanto costosa quanto inefficace». È necessaria allora una vasta operazione di controllo che permetterebbe una giusta differenziazione tra operatori di gioco "a rischio" e quelli che seguono scrupolosamente le norme, che in questo otterrebbero un doppio beneficio, «l’espulsione della concorrenza sleale e dei fenomeni generativi della "bad reputation"». Astro ritiene quindi di «poter indicare alcuni percorsi selettivi, esauriti i quali sarebbe più agevole comprendere la necessità (o meno) dell’adozione degli agenti in incognito».

In particolare sono due gli aspetti da analizzare secondo Astro: le procedure di identificazione del giocatore e di registrazione delle giocate, e lo storico delle vincite archiviato nelle piattaforme. Partendo da questi due criteri, sarà possibile individuare «i punti vendita maggiormente esposti agli “incroci di anomalie”» e in seguito «si potrà procedere a una ispezione amministrativa finalizzata alla verifica della corretta tenuta del nuovo registro delle operazioni di registrazione ed identificazione». In questo modo diventerà più facile verificare eventuali anomalie previste dal registro anti-riciclaggio oltre ad altre irregolarità. «Solo in caso di eventuale insufficienza delle indagini  - conclude Astro - l’idea di inserire agenti sotto copertura all’interno di siti aziendali potrà essere riconsiderata ma, soprattutto, calibrata in quell’ottica di “eccezionalità” che contraddistingue l’utilizzo di strumenti di indagini di polizia giudiziaria in capo a soggetti ancora formalmente non sospettati di nulla se non di svolgere un mestiere delicato e difficile». LL/Agipro

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