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Attualità e Politica

17/10/2017 | 10:49

Giochi, Corte di Cassazione conferma condanna per mancato versamento dell’Iva

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ROMA - La Terza sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’amministratore della società Gambling Italia, condannato dal Tribunale e dalla Corte di Appello di Genova a sette mesi di reclusione (condizionalmente sospesi) e alla confisca di beni per 449mila euro per l’omesso versamento dell’Iva. Sia il Tribunale sia la Corte d'appello, scrivono i giudici nella sentenza, “hanno dato atto degli esiti degli accertamenti compiuti dalla Agenzia delle Entrate, dai quali era emersa l'indicazione nelle dichiarazioni fiscali della S.r.l. Gambling Italia di volumi d'affari del tutto falsi (non compatibili con la modesta struttura e la natura della attività svolta), relativi a operazioni inesistenti, giustificate da fatture emesse allo scopo di consentire ad altre società del medesimo gruppo di rappresentare un credito iva da portare in compensazione con i propri debiti verso i Monopoli di Stato”. Tale accertamento, si legge ancora, è stato compiuto “in modo logico e concorde” e ha permesso di rilevale l’emissione e l’esistenza di fatture “ da cui è derivato l'obbligo rimasto inadempiuto di corrispondere la relativa imposta sul valore aggiunto, quale risultante dalla dichiarazione annuale presentata dall'imputato, di ammontare superiore alla attuale soglia di rilevanza penale”. LL/Agipro

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