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Attualità e Politica

30/05/2018 | 17:03

Legge Emilia Romagna, gestori slot al Tar: “Sospendere norma sulle distanze, preclude attività legale”

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ROMA - La mappatura del Comune di Imola sulle aree destinate a diventare “slot free” preclude un’attività legale e comporta l’esproprio di attività autorizzate. È quanto hanno sostenuto i gestori slot sul provvedimento con cui è stato stabilito il progressivo spegnimento degli apparecchi nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili, così come stabilito dalla legge dell’Emilia Romagna contro il gioco patologico. La disposizione comunale approvata lo scorso gennaio è finita davanti al Tar bolognese, su ricorso degli operatori di gioco. «Il problema - spiega l’avvocato Filippo Boccioletti, consulente dell’associazione di gestori Astro - è che a Imola non ci sono zone disponibili al di là di quelle vietate dal distanziometro. Per il tipo di conformazione urbanistica non è permesso, ad esempio, aprire sale nel centro storico, così come nelle zone residenziali. Con la norma sulle distanze si arriva dunque alla preclusione di un’attività lecita». Gli operatori hanno chiesto ai giudici amministrativi la sospensione del provvedimento comunale e la sollecita fissazione nel merito della causa. L’ordinanza del Tar è prevista nei prossimi due giorni.
In Emilia-Romagna la legge regionale che disciplina i giochi è stata votata nel 2013, ma le modalità applicative sono entrate in vigore solo nel giugno 2017. Entro 500 metri da una serie di luoghi sensibili è vietata l’apertura di sale giochi, nonché l’installazione di apparecchi negli esercizi pubblici. I Comuni sono stati chiamati a individuare i luoghi sensibili sul proprio territorio e gli esercizi non in regola con il distanziometro. Sulla base di questa mappatura, ogni comune nei successivi sei mesi, vale a dire entro il primo semestre del 2018, comunicherà alle sale “sotto distanza” i provvedimenti di chiusura e, per quanto riguarda gli esercizi pubblici, il divieto di installazione di nuovi apparecchi e il divieto di rinnovo dei contratti tra esercente e concessionario. Gli esercenti che vorranno proseguire la loro attività in una zona non soggetta al divieto potranno usufruire di una proroga di ulteriori sei mesi. LL/Agipro

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