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Attualità e Politica

03/10/2019 | 11:06

Gioco patologico, Troncarelli (Regione Lazio): "Avviato un progetto che coinvolge 400 scuole"

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lazio gioco patologico troncarelli

ROMA - «Sono anni che la Regione Lazio si batte per il contrasto al gioco patologico e stiamo raccogliendo i frutti di questo lavoro. A gennaio è stato approvato il Piano sociale, atteso da tempo, in cui si parla anche di gioco patologico e soprattutto di omogenizzazione territoriale per il trattamento delle prestazioni sociosanitarie». Lo ha detto Alessandra Troncarelli, assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio, nel corso della presentazione del Progetto formativo della Regione finalizzato alla formazione e all’aggiornamento degli operatori sanitari, dei servizi sociali e del terzo settore che operano nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo.

«Il piano regionale si fonda su tre macroaree specifiche: la prevenzione, per cui sono previsti 2,7 milioni di euro, la cura e riabilitazione per cui sono stanziati oltre 10 milioni, e il rafforzamento del sistema (con 1,7 milioni)», ha ricordato.  «Abbiamo già stanziato 1,2 milioni per il potenziamento degli sportelli informativi: è necessario dislocarli, perché le persone a volte non sanno a chi rivolgersi». Inoltre «è già stato avviato un progetto che coinvolge oltre 400 scuole del territorio regionale».  

«Oggi si dà il via al progetto di formazione per gli operatori sociosanitari, che si spalma su 4 anni e che ha come obiettivo il miglioramento della qualità del servizio: solo così si crea una rete che deve coinvolgere anche i titolari delle attività commerciali»,  ha spiegato. «La ludopatia è una patologia che deve essere contrastata, perché è un fenomeno che si sta allargando, coinvolgendo anche i più giovani: bisogna intervenire anche all'interno degli istituti scolastici, attraverso la formazione. Bisogna sostenere e dare risposte concrete a tutto il nucleo familiare: per questo, già nella legge regionale del 2013, abbiamo pensato di potenziare l'intervento dei Comuni», ha spiegato. «E' importantissima l'istituzione delle distanze dai luoghi sensibili, non solo le scuole, ma anche i centri per gli anziani», ha continuato. 

MSC/Agipro

 

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