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Attualità e Politica

10/10/2017 | 16:22

Riordino giochi, Pastorino (Sts-Fit): «Il distanziometro non funziona, la via giusta è la certificazione dei punti vendita»

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ROMA - Il distanziometro non è un antidoto alla ludopatia. La frontiera a cui tendere è la certificazione dei punti di gioco. Quella espressa da Giorgio Pastorino, presidente del Sindacato dei Totoricevitori Sportivi, è quasi una bozza di programma, una linea guida messa a disposizione di chi, a breve, dovrà prendere decisioni in grado di cambiare sensibilmente il settore dei giochi in Italia. 

«Il piano governativo accettato di recente da regioni e comuni – spiega Pastorino – punta sul livello qualitativo dei locali che offrono gioco. Solo quelli certificati potranno operare in futuro e questo mi il discrimine giusto. Il distanziometro invece, per come è stato concepito in varie regioni, non ha senso e non è accettabile, visto che semplicemente azzera il settore e non aiuta ad affrontare il problema della dipendenza». Un esempio pratico chiarisce il concetto: «Mettiamo che io abbia un'azienda molto professionale, con dipendenti formati e preparati, ma che sorge a meno di cinquecento metri da una scuola o una chiesa. E mettiamo che, fuori dai cinquecento metri, eserciti un'altra azienda del tutto priva di professionalità. Bene, dal punto di vista della tutela del giocatore non c'è davvero partita tra un'azienda e l'altra, eppure secondo la legge sarei io a dover chiudere». 

Bene, quindi, il piano governativo quando parla di certificazione. Meno bene in altri punti, secondo Pastorino. «È un testo vago, può essere letto in modi diversi. Si parla di riduzione dei punti di gioco, ma in concreto la devono fare le regioni o ci saranno precise norme nazionali? In teoria agli enti locali è lasciata larga autonomia in materia, ma siamo sicuri che le amministrazioni locali abbiano la forza di andare a dire agli esercenti che debbono chiudere? Inoltre, si accenna a una distribuzione equilibrata dei punti di gioco, ma anche questa è una nozione vaga. Ho l'impressione che sul riordino giochi a livello nazionale rimarremo ancora nel pantano». 

MF/Agipro

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