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Attualità e Politica

01/02/2017 | 10:58

Scommesse, Cassazione: licenza di polizia imprescindibile per attività di raccolta

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ROMA - L’autorizzazione della Questura è imprescindibile per l’attività di raccolta delle scommesse. Lo ha ribadito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione nella sentenza che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da due gestori pugliesi contro la condanna - per raccolta abusiva - arrivata dal tribunali di Taranto e dalla Corte di Appello di Lecce. L’argomentazione degli indagati - il bookmaker estero per cui operavano avrebbe subito l’illegittima esclusione dai bandi di gara, e da ciò deriverebbe la mancanza della licenza di polizia - è stata ritenuta “manifestamente infondata” dai giudici. I due ricorrenti, si legge, operavano “senza aver mai chiesto il rilascio dell’autorizzazione di polizia”. “Non vi è dubbio - continuano i giudici - che coloro che sul territorio gestiscono i punti di commercializzazione debbono dotarsi di autorizzazione”. La pretesa violazione dei diritti di prestazione di servizi e liberà di stabilimento “è priva persino delle sue basi fattuali”. La Questura non ha negato l’autorizzazione per mancanza di concessione del bookmaker; al contrario “le sentenze di merito danno atto di una diversa circostanza fattuale e, cioè, dell’esistenza della concessione” dell’operatore. LL/Agipro

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