Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 01/02/2025 alle ore 13:03

Attualità e Politica

13/01/2021 | 16:24

Aosta, tabaccaio gioca al Lotto senza pagare: "Non erano soldi veri". Condannato a risarcire 397mila euro

facebook twitter pinterest
tabaccaio corte conti aosta

ROMA - Ha scommesso al Lotto quasi 400 mila euro nella sua tabaccheria di Aosta, senza però provvedere al pagamento delle giocate. Con quest'accusa la sezione giurisdizionale della Corte dei conti della Valle d'Aosta ha condannato il titolare della ricevitoria a risarcire 397mila euro, più interessi, all'Agenzia Dogane e Monopoli. I fatti risalgono al gennaio 2019, quando l'uomo «ha indebitamente registrato le proprie giocate, nella speranza di una vincita, senza provvedere al relativo pagamento, così sottraendo una parte del compenso all'Erario», scrivono i giudici nella sentenza. Accolta la richiesta di condanna del procuratore regionale Massimiliano Atelli, che ha richiamato, tra l'altro, la giurisprudenza in tema di «responsabilità dell'agente contabile» e di esclusione di «qualunque valore assolutorio» delle «ludopatie». Da un lato, si legge nella sentenza, la difesa ha sostenuto che si era trattato di «soldi puramente virtuali» in quanto le giocate erano dello stesso titolare della ricevitoria: una prospettazione, scrivono i giudici, «chiaramente destituita di qualunque fondamento», dato che giocatore e ricevitore sono figure «chiaramente distinte». Dall'altro ha puntato sull'incapacità di intendere e di volere del tabaccaio. Ma il fatto che si sia rivolto a uno specialista privato «per certificare uno stato patologico» subito dopo aver ricevuto, nel gennaio 2019, dall'Agenzia delle Dogane la sospensione della concessione e l'intimazione di pagamento, «solleva rilevanti dubbi sull'attendibilità della patologia lamentata, specie in presenza di patologie psichiche difficilmente diagnosticabili in termini oggettivi ma solo sulla base del riferito dal paziente». L'uomo ha poi partecipato a un percorso terapeutico dell'Usl, il cui Servizio per le dipendenze, un anno dopo, «pur riconoscendo un disturbo da gioco d'azzardo in forma grave e persistente, non evidenzia alcuna compromissione delle facoltà intellettive del convenuto, né nella capacità di intendere». RED/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password