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Attualità e Politica

17/04/2018 | 12:07

Giochi in Liguria, la scelta di Toti: prima la proroga, poi la nuova legge; per le opposizioni è “una sanatoria”

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ROMA - Il cammino sembra tracciato: prima, una proroga della proroga, che tenga congelati gli effetti dell'attuale normativa; poi, ma non si sa quando, l'approvazione della nuova legge, il cui testo è già stato messo a punto dalla Giunta Toti. È la strada scelta dalla Regione Liguria per dare al territorio una nuova disciplina su sale giochi e slot. Le novità principali rispetto alla legge approvata nel 2012 e attualmente sospesa sono due: da un lato, l'ampliamento da 300 a 500 metri della distanza di sale e apparecchi da scuole, luoghi di culto, ospedali e altri luoghi sensibili; dall'altro, la limitazione di questo divieto alle nuove aperture, con esclusione quindi delle autorizzazioni già esistenti.

Principio ispiratore della legge, l'accordo fra Governo ed enti locali raggiunto in Conferenza Unificata lo scorso 7 settembre, espressamente citato nel testo. Tra i provvedimenti dell'intesa, il taglio del 35% delle slot sul territorio nazionale entro il 30 aprile 2018, misura peraltro recepita e trasformata in legge dalla manovrina del giugno 2017. In sostanza, per la riduzione delle slot, la Regione si affida alle decisioni presi in sede statale, rinunciando al taglio, ben più drastico, previsto dalla legge regionale del 2012. Una condotta opposta a quella di altre regioni come Piemonte ed Emilia-Romagna, che hanno salvato le loro leggi regionali, sebbene in contrasto con l'intesa Governo-Enti locali.

L'azione della Regione Liguria ha scatenato la protesta delle opposizioni, come si legge oggi sulle pagine genovesi di Repubblica. Gianni Pastorino (Liberamente-Rete a Sinistra) parla di «proroga senza data di scadenza: eppure abbiamo portato in commissione una legge che era fotocopia di quella varata nella loro amata Lombardia, non l'hanno voluta approvare». Andrea Melis, portavoce regionale del M5S, definisce la nuova legge «un'operazione di marketing». Pippo Rossetti, consigliere regionale Pd, la descrive come «una sanatoria», che «fa passare il tessuto delle slot esistenti, di fatto non modificandolo di una sola macchina».

«Vogliamo varare un testo condiviso – dicono invece dalla Regione – ecco perché abbiamo bisogno di tempo. Se avessimo voluto approvarlo in fretta, avremmo potuto: la maggioranza c'è ed è compatta. Ma non è questa la strada che vogliamo per una legge così importante». 

MF/Agipro

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