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19/03/2014 | 15:54

Gioco online in Uk, Remote Gambling Association: regime fiscale troppo elevato, favorirà operatori non autorizzati

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gioco online in uk remote gambling association regime fiscale troppo elevato favorirà operatori non autorizzati

LONDRA - La pressione fiscale troppo elevata rischia di favorire il mercato illegale e ridurre le possibilità di scelta dei giocatori. E' quanto evidenzia, in una nota, la Remote Gambling Association commentando il via libera arrivato oggi al Gambling Bill, la nuova legge sul gioco online che impone a tutti gli operatori di essere autorizzati dalla Gambling Commission per poter raccogliere gioco, mentre fino a oggi gli operatori esteri sono stati sottoposti esclusivamente alle autorità di regolamentazione dei paesi in cui hanno sede. La Gran Bretagna, dunque, adesso considera tassabili le giocate partendo dal "point of consumption", tenendo conto non più della sede fisica in cui opera il bookmaker ma del punto fisico da cui provengono le giocate con una tassa del 15% sui profitti. 

Una tassazione, secondo la la Remote Gambling Association "troppo elevata" che potrebbe spingere i giocatori "a puntare su siti non autorizzati che scelgono di operare al di fuori del regime normativo e fiscale britannico. Una grave minaccia per il sistema". "Abbiamo più volte ribadito che si tratta di un regime fiscale troppo pesante e che in questo modo diventa difficile competere nel mercato internazionale - ha spiegato Clive Hawkswood, amministratore delegato della Remote Gambling Association - Il Governo aveva la possibilità di correggere gli errori del passato e non lo ha fatto. Questo aspetto è molto preoccupante. Noi continueremo ad impegnarci per mantenere vivo il mercato nel Regno Unito, dove le aziende con licenza e che pagano le tasse non possono solo sopravvivere". 

Già nel settembre scorso l'RGA aveva evidenziato che il nuovo regime fiscale sul gioco online nel Regno Unito potrebbe fallire i propri obiettivi perché la maggior parte degli operatori di gioco online potrebbe essere costretta ad abbandonare il mercato. Con la tassa sulla 'doppia autorizzazione' il governo britannico si aspetta di incassare 300 milioni di sterline, circa 352 milioni di euro. Un cambiamento epocale visto che molti operatori che operano nel Regno Unito hanno la sede all'estero, in particolare a Gibilterra, dove le tasse si fermano all'1% e con un tetto massimo di 425 mila sterline. SA/Agipro

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