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Estero

13/11/2014 | 18:44

Russia: Sochi apre le porte ai casinò, tanti investitori ma poca chiarezza su location e tasse

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SOCHI - Dopo le Olimpiadi invernali e la Formula Uno Sochi è pronta a un'altra sfida e trasformasi in una nuova Las Vegas. Il via libera ufficiale al gioco d'azzardo nella zona è arrivato nel luglio scorso con la legge sul sostegno alle economie di Sochi e della Crimea, voluta dal presidente russo Vladimir Putin, e gli investitori si stanno già facendo avanti. Secondo quanto riporta Gaming Compliance, adesso, sta al Governo fare le prossime mosse. Prima di tutto andrà chiarito come le strutture che hanno ospitato i campioni olimpici nel febbraio scorso saranno riconvertite in case da gioco, per poi passare a un punto molto delicato, quello della tassazione. Secondo la legge attuale le imposte su tavoli da gioco e apparecchi, in Russia, sono di 125.000 rubli (2.200 euro) al mese per tavolo e 7.500 rubli (130 euro) al mese per slot, mentre in Crimea stanno andando avanti due progetti di legge per semplificare l'ingresso dei visitatori stranieri e rivedere la questione imposte. Tra i potenziali investitori - citati nel corso della Russian Gaming Week - ci sarebbe anche il Royal Time Group, che il mese scorso ha aperto un casinò ad Azov City, una delle quattro zone della Russia dove il gioco è già autorizzato dal 2009. "Siamo seduti su una miniera d'oro ma tutto dipenderà da cosa il Governo deciderà di fare", ha chiarito Peter Hoetzinger, Ceo della Century Casinos, che pure possiede case da gioco in varie parti del mondo, riferendosi alla tassazione e alle possibili agevolazioni fiscali.  Al momento, però, dal Governo non sono arrivati segnali sul prossimo futuro di Sochi e su dove sorgeranno i nuovi casinò.  FP/Agipro

 

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