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Ultimo aggiornamento il 30/01/2025 alle ore 15:00

Ippica & equitazione

29/01/2025 | 11:00

Ippica, MST: Tamara Papiccio, Italia ai vertici. La Coordinatrice del Masaf nominata Vice Presidente dell’UET

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Ippica Mst: Tamara Papiccio Italia ai vertici. La Coordinatrice del Masaf nominata Vice Presidente dell’UET

ROMA - La vigilia del Prix d’Amerique 2025 è stata memorabile per la nostra ippica. Sulla pista nera di Vincennes l’Italia ha raccolto due grandi successi con Frank Gio e Golden Gio, oltre a numerosi posti d’onore in prove di primissimo livello, che hanno catapultato i nostri portacolori al vertice delle classifiche internazionali. Inoltre, sul piano istituzionale abbiamo applaudito la nomina di Tamara Papiccio quale Primo Vicepresidente dell’UET – Union Européenne du Trot -, per i prossimi tre anni.
Non è una nomina casuale, Papiccio da due anni ricopre il ruolo di Coordinatore della Programmazione Nazionale delle Corse Ippiche del Masaf ed è giunta al riconoscimento internazionale grazie al nuovo corso che la Direzione Generale per l’Ippica ha saputo imprimere all’intero settore oltre che per proprio merito personale dopo anni di eccellente lavoro svolto in vari settori della filiera.

Qual è stato il percorso di avvicinamento a questo mondo? "La prima parola pronunciata, da bambina, è stata “cavallo”, nonostante la mia famiglia non fosse legata all’ippica o all’equitazione. Vivevo in Sicilia e quando mia madre decideva di fare shopping in città, a Palermo, mi rifiutavo di accompagnarla e chiedevo di essere lasciata sulle tribune dell’ippodromo La Favorita, dove rimanevo per ore a riempire gli occhi con le immagini dei trottatori in allenamento. A 11 anni cominciai con l’equitazione, conseguii la patente A per montare in concorso e in dressage ma in famiglia non erano entusiasti di questa attività e non comprarono mai un cavallo, il mio istruttore però diceva che ero bravina quindi mi affidava la rieducazione dei cavalli problematici. Trasferita nel Lazio, nella zona della Sabina vicino al confine con l’Umbria, finalmente riuscii ad avere la casa che mi permettesse di tenere un cavallo e, ad una fiera, comprai una trottatrice grigia che riaddestrai e mi accompagnò per 18 anni in pericolose escursioni. Per passione montavo in concorso i purosangue che nessuno voleva montare: per me erano fantastici!".

Come iniziò l’esperienza lavorativa? "L’Istituto Tecnico del Turismo pose le basi per accettare un lavoro al Grand Hotel Plaza di Roma, di cui divenni Direttore Commerciale molto giovane. Nel 1993 la famiglia Papalia, proprietaria dell’Hotel, mi propose di lavorare per l’ippodromo di Tor di Valle, di cui erano i gestori. Accettai senza pensarci due volte per la pura passione per i cavalli e nel 2000 divenni Dirigente Organizzazione Sviluppo e Marketing di Ippodromi & Città, la più grande società di corse italiana che gestiva, oltra a Tor di Valle, anche gli ippodromi di Napoli, Firenze e Siena. Fino al 2013 mi occupai dello sviluppo, del marketing, del centro direzionale, della gestione dei Grandi Premi, dei bandi di gara e avviai un buon rapporto con l’Unire. Parallelamente, dal 2008, mi occupo in veste di Segretario Generale, dell’Unione Ippica del Mediterraneo, l’associazione che riunisce 16 nazioni dell’area euro-mediterranea e organizza campionati per fantini e guidatori, oltre al nuovo campionato delle isole del Mediterraneo, che promuove la collaborazione tra Malta e la Sicilia per il trotto, tra Sardegna, Sicilia e Corsica per il galoppo con gli anglo arabi. Questa associazione, attraverso le corse ippiche, promuove il dialogo tra i popoli accomunati dall’amore per il cavallo, sentimento che è in grado di avvicinare le persone al di là dei conflitti. Ne fanno parte anche Russia e Ucraina. Chiusa l’esperienza con gli ippodromi, sono stata Consigliere Delegato di una società impegnata nello sviluppo di aziende agrituristiche in Umbria, dove non mancavano i cavalli, anche se non da corsa".

L’avvicinamento al Masaf? “Nel 2020 vengo contattata da un’Agenzia di Comunicazione che cercava argomenti tecnici per confezionare la partecipazione ad un bando indetto dal Ministero, che poi si aggiudicò. Il progetto di comunicazione “Grandeippicaitaliana” contiene anche le mie idee e mi ha fatto piacere che sia stato ripescato dal cassetto da questa amministrazione. Poi, in occasione di un paio di riunioni dell’Unione Ippica del Mediterraneo, incontrai il Sottosegretario La Pietra e il Direttore Generale Remo Chiodi: la loro visione mi convinse a partecipare personalmente al bando come Coordinatore della programmazione nazionale delle corse, organizzazione e gestione delle corse tris, supporto alla Direzione Generale per le relazioni internazionali e per questo incarico ho superato gli esami per due anni consecutivi. Sono estremamente grata al Masaf per avermi offerto l’opportunità di tornare a lavorare nel mondo che amo”.

Ora la nomina all’UET: "Bellissima soddisfazione ma si tratta dell’esito di un grande lavoro di squadra ottenuto dopo l’apprezzata presentazione del Piano di Rilancio del Settore esposto in sede internazionale, per il quale il Masaf si è impegnato nella massima tutela del benessere animale anche attraverso nuove modalità di severità per la lotta al doping. I Paesi Scandinavi sono stati i più attenti nel monitoraggio delle azioni ministeriali, hanno apprezzato la riforma dei regolamenti che contengono un’autentica rivoluzione nell’uso della frusta, che diventa uno strumento di comunicazione tra driver e cavallo anziché un mezzo di coercizione, oltre alle disposizioni in materia di abbassamento dell’IVA sull’acquisto dei puledri, l’abbassamento della tassazione delle scommesse a quota fissa e il progetto per la creazione della nuova Agenzia per l’ippica".

Il cavallo non è l’unico amore di Tamara… "Amo tutti gli animali, in particolare quelli grandi, come i miei alani. Sono i cani che morfologicamente si avvicinano maggiormente alla mole dei cavalli e con il loro allevamento ho messo in pratica quanto imparato in quello del cavallo: nel giro dei primi tre anni di attività ho collezionato riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, arrivando a vincere, unico allevatore italiano, il Best in Show gruppi di allevamento al Campionato Europeo. Ora ne abbiamo solo cinque, in passato siamo arrivati a dieci alani adulti con i loro cuccioli! Senza cavallo però non posso stare, a casa c’è anche un vecchio trottatore, Badoglio, che ha 27 anni ed è con me da quando ha smesso di correre a 12".

RED/Agipro

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