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Ippica & equitazione

26/07/2012 | 08:55

Coordinamento Ippodromi: "Bene Lega Ippica, ma no classificazione impianti nazionali e locali"

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coordinamento ippodromi bene lega ippica ma no classificazione impianti nazionali e locali

 

ROMA - Ben venga l'istituzione di una Lega Ippica, ma è "inaccettabile classificare gli ippodromi italiani in nazionali e locali". E' quanto osserva Attilio D'Alesio, presidente di Coordinamento Ippodromi, associazione che riunisce 12 ippodromi italiani, in merito al disegno di legge al momento all'esame della Commissione Agricoltura della Camera, su proposta del deputato del Pd Sandro Brandolini. "Abbiamo esaminato attentamente il testo e dobbiamo evidenziare tre questioni di fondamentale importanza - ha spiegato D'Alesio attraverso una nota - La prima riguarda, appunto, la classificazione degli ippodromi che come prevedono da anni le leggi vigenti devono essere classificati in rapporto al loro ruolo ed alla qualità dei loro servizi, ma mai in nazionali e locali e neppure invenzioni tipo classifiche in serie A o B. Ogni ippodromo deve avere il suo ruolo e rendere in termini qualitativi i servizi richiesti da quel ruolo".

Una seconda osservazione riguarda la caratteristica della Lega Ippica come "soggetto no- profit" che "può davvero rappresentare un forte elemento di innovazione e garantire al MIPAAF un riferimento tecnico autorevole e funzionale se impostato secondo principi pubblicistici ed in linea con le Leghe Sportive, con Statuto approvato dal MIPAAF e con requisiti di onorabilità e rispetto delle Leggi assoluto per ogni soggetto aderente.Al pari delle Leghe sportive chi non ne facesse parte per mancanza dei necessari requisiti non potrebbe essere inserito nel Calendario Ippico e la governance della Lega ispirata ad assoluti principi di democrazia e di rappresentanza. I soggetti privi dei requisiti previsti dal ministero vigilante non potranno svolgere attività in nessun ippodromo".

Il Coordinamento Ippodromi, infine, ha evidenziato come "le leggi n. 169/98 e 449/99 prevedevano la incompatibilità per i concessionari delle scommesse per la gestione degli Ippodromi. Questo aspetto di grande valore 'etico' configura un evidente conflitto di interessi tra i soggetti che gestiscono Ippodromi e soggetti che raccolgono scommesse proprio sulle corse che si svolgono in quegli ippodromi. Questo principio etico ed il superamento di ogni conflitto di interesse sia quindi inserito nel Testo di Legge". D'Alesio conclude ribadendo la necessità di istutuire una "consulta delle rappresentanze ippiche al MIPAAF per gestire il difficile passaggio tra la ex Assi ed il nuovo ordinamento". SA/Agipro

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