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Ippica & equitazione

19/01/2012 | 18:28

Crisi ippica, Coordinamento ippodromi chiede "profonda ristrutturazione" del settore

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crisi ippica coordinamento ippodromi chiede profonda ristrutturazione del settore

 

ROMA - Il Coordinamento Ippodromi ha presentato, nel corso dell'audizione in Commissione Agricoltura del Senato, un documento che spiega come il settore dell'ippica "necessiti di una profonda ristrutturazione finalizzata al contenimento degli sprechi e dei costi" e suggerendo la presentazione al Mipaaf di "un serio e profondo piano di risanamento di un Ente non più in linea con la situazione drammatica in cui versa il settore e con  la grave crisi che attraversa il Paese. Il nuovo Ente dovrà avere autonomia ed autorevolezza in termini di competenze e professionalità con una governance partecipata dalle rappresentanze del settore. Non è pensabile che un Ente Pubblico cosi importante sia costantemente commissariato (12 in dieci anni) dai Ministri di turno ed abbia vertici occasionali frutto della peggiore politica clientelare nazionale". 

Secondo il documento redatto dal Coordinamento, poi, il prodotto corse "necessita di una radicale riforma in termini di tutela dello scommettitore e della regolarità delle corse", oltre che un maggiore "controllo delle corse, della salute dei cavalli e dell'assoluto rispetto delle leggi in materia di sicurezza e lavoro", da affidare "a società terze di certificazione dei bilanci delle società di corse e di verifica del rispetto delle Leggi in materia di lavoro da parte di ogni operatore ippico. Inoltre serve una riforma "profonda e radicale" delle scommesse ippiche "sia in termini di tipologia delle scommesse, puntando sulle scommesse semplici" ed "introducendone una fortemente attrattiva in termini di appeal verso il più largo pubblico. 

La riforma, secondo il Coordinamento Ippodromi, deve interessare tutto il comparto partendo dai prelievi e dalla semplificazione delle scommesse. Aams è lo strumento che può e deve realizzare questo obiettivo in tempi molto rapidi". Non bisogna trascureare neanche il montepremi, "assegnato dall'Ente pubblico in rapporto alla classificazione degli ippodromi ed al parco cavalli presente nella area di competenza": unito ad una "de-fiscalizzazione per l'acquisto dei cavalli" può "essere una nuova spinta per nuovi proprietari ed allevatori, come pure l'equiparazione dei premi fino ad una media categoria". MSC/Agipro

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