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Ippica & equitazione

31/10/2008 | 17:09

CRISI IPPICA - IL MINISTRO ZAIA: "IL SETTORE VA SALVATO: E' UNA DELLE ECCELLENZE ITALIANE"

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 (red) "L'ippica è un comparto in grande sofferenza, ma rinunciare a questo settore significa rinunciare a una delle eccellenze di questo Paese". Il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, in una nota fa il punto sulla crisi dell'ippica. "E'un comparto unico nel suo genere, che non è solo cavalli che corrono, ma è turismo, spettacolo e visibilità a livello internazionale. Quando si parla di ippica è come parlare di Parmigiano Reggiano, Mozzarella di Bufala, Dieta Mediterranea quindi di Made in Italy". Una sala del suo Ministero è attualmente occupata dal Comitato di crisi per l'ippica, che in mattinata, dopo un incontro con rappresentanti del Governo, ha deciso di prolungare lo sciopero.
"Oggi l'ippica è in grande difficoltà - spiega Zaia - i rappresentanti che oggi hanno occupato il Ministero esprimono una disperazione reale e palpabile e manifestano il disagio di 50.000 addetti che nel nostro Paese lavorano in questo comparto. L'ippica attraversa una crisi che hanno vissuto i francesi a inizio anni '90. È un comparto che deve essere assolutamente ristrutturato e per farlo mi attribuisco l'onere e l'onore di aver proposto concetti innovativi per quel che riguarda le soluzioni alla crisi dell'ippica italiana. Questo settore ha bisogno di una visione generale dei conti e di un piano industriale per ripartire - continua il Ministro - dobbiamo ambire a un sistema che funzioni come quello francese. In Francia il gettito delle scommesse e di 6 miliardi di euro in Italia è di 2,4 miliardi; il prelievo fiscale in Francia è del 12%, mentre, nel nostro Paese del 4,5%. In Francia si guadagna, si da di più allo Stato e l'ippica è sana, in Italia accade esattamente l'opposto".
La disamina di Zaia si fa poi più politica: "Questo settore - dice - paga lo scotto del decreto Bersani, una riforma della scorsa compagine governativa che ha avuto come risultato quello di far passare da 20.000 a 6.000 i punti vendita per le scommesse. E come conseguenza il montepremi stabilito in 218 milioni di euro è stato decurtato di 24 milioni di euro durante l'estate e dovrà essere tagliato ulteriormente perché le scommesse sono calate del 40%".
La crisi dell'ippica è anche la crisi dell'indebitatissima Unire. "Abbiamo proposto - conclude il Ministro - per questa società una due diligence: la radiografia e l'analisi attenta e precisa dei conti, che consentirà di far chiarezza sui numeri del settore. L'obiettivo è capire con precisione lo stato di salute dei bilanci e le risorse a disposizione, per poi partire con il piano di rilancio".
 

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