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Ippica & equitazione

12/03/2012 | 20:26

Giochi e politica, Catania (Mipaaf): crisi ippica, soluzione ancora lontana

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ROMA - I tempi per una riforma del settore ippico "sono strettissimi, perchè la situazione del settore resta estremamente grave", ma "le soluzioni che speravamo vicine sono non ancora a portata di mano". Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Mario Catania, al termine di una riunione con le categorie ippiche. "Non è affatto scontato che il comparto debba beneficiare di un finanziamento pubblico, soprattutto in una fase di crisi come quella attuale. Se la categoria trova difficoltà a riunirsi su una soluzione condivisa, è più difficile rendere credibile il progetto di rilancio del settore", ha specificato il ministro.

Catania ha ricordato che il decreto fiscale contiene soltanto un provvedimento di carattere immediato per arginare la crisi del settore. "Non c'è quell'approccio di sistema che avrei voluto che ci fosse e che prevedeva soluzioni più sistematiche a partire dall'introduzione di un prelievo sulle scommesse virtuali, da un prelievo sulle slot machine e da altri elementi tecnici relativi al sistema delle scommesse", per arrivare al rilancio anche attraverso la "gestione da parte di un soggetto unico ed esclusivo per il sistema delle scommesse". 

Fino ad ora, il livello di interlocuzione con gli uffici del Ministero dell'Economia  "non ha permesso di arrivare a una visione comune. Questa difficoltà a trovare una sintesi è lo specchio di una mancata sintesi all'interno della filiera", spiega Catania. "C'è una parte del mondo ippico che sembra orientarsi verso soluzioni di altro tipo per il rilancio del settore". Si è parlato anche di liberalizzazione del settore: per Catania è una soluzione "che si muove in una direzione lontana diversa a quella che avevo prefigurato per il rilancio del settore, per quanto potenzialmente legittima".

"Nelle prossime settimane continueremo a lavorare con il Governo per arrivare a verificare, in tempi brevi, se c'è modo di far evolvere la posizione governativa sul tema". Allo stesso tempo, "ho sollecitato la categoria a un confronto al proprio interno per arrivare, se possibile, a una posizione comune e condivisa". Se questo non fosse possibile è necessario "arrivare a un assunzione di responsabilità che apra a scenari di tipo diverso".

MSC/Agipro

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